Dopo una partenza in deciso territorio rialzista, grazie all'accordo tra Usa ed Europa in tema di dazi, nella seconda parte della giornata sono arrivate le prese di beneficio sui mercati azionari europei, che hanno chiuso le contrattazioni in generale ribasso e vicini ai minimi intraday.
In questo contesto il FTSE Mib, dopo essersi spinto oltre i 41 mila punti, ha terminato la prima seduta della settimana in leggero ribasso dello 0,05%, in area 40.707,64 punti.
Rispetto agli ultimi aggiornamenti non cambia il trend di fondo presente sull'indice italiano, che rimane sempre al rialzo. Nel breve termine eventuali correzioni in direzione dei 40.500 punti e a seguire i 40.300-40.250 punti, non andrebbero ad alterare le view appena esposta.
Tra i titoli che sul mercato europeo hanno registrato una delle peggiori performance troviamo Volkswagen, che ha pagato i numeri della propria controllata Audi. Andiamo a leggerli nello specifico.
Volkswagen: Audi rivede al ribasso guidance 2025
Dopo i dati dei primi sei mesi comunicati nella giornata di venerdì scorso da Volkswagen, oggi è stata la volta della controllata Audi, i cui numeri sono stati contrassegnati sia dai dazi Usa che dai costi della transizione.
Nel periodo gennaio-giugno, l'azienda ha registrato un utile netto in calo del 37,5%, a 1,346 miliardi di euro, nonostante un’accelerazione delle vendite che si sono avute nel settore delle auto elettriche. A pesare sono stati soprattutto i dazi imposti dagli Stati Uniti e i costi di ristrutturazione legati alla transizione strategica del gruppo, il cui obiettivo e sempre più rivolto sulla mobilità elettrica.
Nel corso del semestre il risultato operativo è crollato a 1,087 miliardi, di euro rispetto agli 1,982 miliardi di euro dello stesso periodo del 2024. In aumento del 5,2% sono stati i ricavi che hanno toccato i 32,6 miliardi di euro.
Questi sono stati sostenuti in particolare dalle vendite di auto elettriche, che hanno superato le 101.000 unità, in crescita del 32% su base annua. Durante i primi sei mesi Audi, che comprende anche i marchi Bentley, Lamborghini e Ducati, ha venduto 794.088 veicoli, in flessione del 5,9% rispetto alle 843.991 unità dello stesso periodo del 2024.
Alla luce dei risultati e del contesto macroeconomico, il gruppo ha deciso di rivedere al ribasso le previsioni per l’intero 2025. L'azienda ora stima di chiudere l’anno con ricavi compresi tra 65 e 70 miliardi di euro, contro la precedente forchetta di 67,5-72,5 miliardi.
La marginalità operativa attesa è stata abbassata al 5-7%, rispetto al 7-9% indicato in precedenza. Anche la previsione sul flusso di cassa netto è sceso tra i 2,5 e 3,5 miliardi di euro, contro la precedente stima di 3-4 miliardi di euro.
Da sottolineare che dopo l'accordo raggiunto nella serata di ieri da America ed Europa, con i dazi che sul settore automotive sono scesi dal 27,5% al 15%, il numero uno di Audi, Gernot Dollner, ha precisato che gli effetti sono ancora in fase di valutazione. La situazione rimane fluida e l’evoluzione dei rapporti commerciali tra le due sponde dell’Atlantico sarà cruciale per il secondo semestre.
Azioni Volkswagen: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si sono comportate le azioni Volkswagen sulla Borsa di Francoforte. È stato un inizio di settimana all'insegna delle venite per il titolo Volkswagen che, dopo un'apertura all'insegna degli acquisti, ha chiuso le contrattazioni in ribasso del 3,7% in area 96,7 euro.
Il movimento odierno è da monitorare attentamente, in quanto sul grafico daily si è realizzato un Oops ribassista che, almeno nel breve periodo, dovrebbe andare a indebolire la struttura primaria.
In questo contesto il mancato ritorno oltre i 100 euro dovrebbe favorire ulteriori vendite, prima in direzione dei 92,5 euro, dove troviamo sia la media mobile a 50 giorni che quella di lungo periodo e successivamente gli 89 euro, dove troviamo l'indicatore daily del supertrend.
Nel caso in cui anche questi sostegni dovessero essere violati, si avrebbe un ulteriore indebolimento del quadro grafico, con prossimi target i minimi dello scorso mese di giugno in area 86,3 euro.
Al contrario il superamento dei 100 euro dovrebbe andare a rivitalizzare il trend ascendente innescatosi nello scorso mese di giugno.
In questo caso dovremmo aspettarci un test nei pressi dei 105 euro, dove troviamo la trendline ribassista che parte dai massimi del 2024 e congiunge quelli dell'anno in corso.
Il superamento di queste aree andrebbe a rafforzare la struttura grafica del titolo, aprendo la strada a ulteriori apprezzamenti verso i 110 euro e a seguire i top del 2025 situati sui 113,3-113,5 euro.
Nel caso in cui anche questi livelli dovessero essere lasciati alle spalle, aumenterebbero per le azioni le possibilità per andare a chiudere il gap-down, lasciato aperto il 30 maggio dello scorso anno, nei pressi dei 120 euro.
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