Anche i grandi commettono degli errori. Nel 2017 Apple, che oggi vale più di 2.000 miliardi di dollari, ha perso una grande occasione: acquistare Tesla a un decimo del valore attuale. Tutto accadde nel periodo più critico del produttore di auto elettriche.
In un post su Twitter, Elon Musk ha rivelato che la produzione del veicolo Model 3 per il mercato di massa indusse ritmi di lavoro infernali per tantissimi mesi. Al punto che fu costretto a dormire in fabbrica per diverso tempo. Questo purtroppo non ha evitato ritardi nelle consegne e nei processi produttivi. Inoltre, per finanziare il progetto il CEO aveva messo in vendita 2 miliardi di azioni e si è trovato in pratica a un passo dal fallimento.
Nel contempo Apple aveva deciso di gettarsi nel settore delle auto a guida autonoma, assumendo esperti specializzati che avevano lavorato per Tesla. A quel punto Musk pianificò la proposta di cedere il suo gioiellino all'azienda di Cupertino, organizzando una riunione con i vertici della mela morsicata. Riunione che non vide mai la luce per il rifiuto di Tim Cook di parteciparvi.
Cosa ha significato il rifiuto di Apple di acquistare Tesla
Da allora le azioni di entrambe le società sono aumentate in maniera prodigiosa. Apple ha quadruplicato il suo valore di mercato, ma Tesla ha guadagnato il 1.400%. Tuttavia ancora il valore di quest'ultima è meno di un terzo di quello del produttore di iPhone.
Il gran rifiuto di Tim Cook assomiglia molto a quello di Carlo De Benedetti quando alla guida dell'Olivetti non prese in considerazione proprio Apple, che ancora era una startup.
Adesso la situazione di Tesla è particolarmente delicata. Da lunedì 21 dicembre fa parte dell'indice S&P 500, ma nemmeno il tempo di festeggiare che la notizia di un possibile concorrente del calibro di Apple ha turbato gli investitori, i quali hanno preferito monetizzare almeno in parte i guadagni ottenuti in questi ultimi anni.
Azioni Tesla: una rivalità pericolosa con Apple
Venti di guerriglia comunque si profilano all'orizzonte tra le due Big Tech. Già si è creata una vera contesa per i dipendenti, visto che molti specialisti del settore hanno cambiato casacca in questi anni. Ora il rischio è che in ballo ci siano anche i clienti.
Infatti Elon Musk ha espresso alcune considerazioni riguardo le batterie al litio utilizzate da Apple per la produzione della sua auto elettrica a guida autonoma. In questo, l'enfant prodige sottolinea che Tesla sta già usando fosfato di ferro per le sue vetture prodotte in Cina.
Qualunque sia il terreno dello scontro, la rivalità in questo momento certamente non fa bene al leader mondiale delle auto elettriche che fino ad oggi ha potuto contare su una tecnologia non solo all'avanguardia ma difficilmente replicabile dai competitors. La minaccia di Apple potrebbe far fare due conti a chi possiede le azioni Tesla: prezzi alti, multipli fuori mercato, contesto economico globale critico e un pericoloso concorrente.