Seduta all’insegna delle vendite per le azioni Tesla, in calo dello 0,8% rispetto a ieri. Sebbene la flessione possa sembrare contenuta, si deve considerare come
nel premarket di Wall Street il titolo segnasse un guadagno di oltre il 7%.
Tesla: azioni frenano l’euforia dopo lo split, i motivi
Il mercato sembra aver accolto in maniera piuttosto fredda la notizia relativa al fatto che l’azienda guidata da
Elon Musk si stia
preparando per un aumento di capitale dal valore di 5 miliardi di dollari. La società ha presentato i documenti alla Securities and Exchange Commission: l’operazione prevede la vendita di azioni a istituzioni finanziarie del calibro di Goldman Sachs, Bank of America, Barclays, Citigroup, Deutsche Bank, Morgan Stanley e BNP Paribas.
La raccolta di capitali sarà pari a meno dell’1% della capitalizzazione di Tesla, che ha raggiunto i 464 miliardi di dollari.
Il gruppo non è nuovo a questo tipo di mosse, l’ultima delle quali risale allo scorso febbraio, quando sono stati raccolti con la stessa metodologia circa due miliardi di dollari per rafforzare il bilancio. Negli ultimi 10 anni la società ha ottenuto fondi per 14 miliardi di dollari dalla vendita di azioni, che sono
serviti per la trasformazione della società da un produttore di nicchia a uno di massa.
Anche in questo caso comunque,
l’obiettivo dell’operazione è quello di utilizzare il denaro per rafforzare il patrimonio aziendale e per scopi di carattere generale, specie considerando che Tesla si sta espandendo con le fabbriche in Texas e Germania affrontando al contempo la
crescente competizione da parte di diverse startup cinesi. Secondo quanto riportato da Bloomberg, una raccolta di almeno 2,34 miliardi di dollari renderebbe l’operazione la più grande del suo tipo nella storia d Tesla.
La mossa arriva a solo un giorno dall’avvio delle negoziazioni sulla base del
frazionamento azionario 5:1 annunciato ad inizio dello scorso agosto. Con questo procedimento il titolo ha esteso il suo rialzo da inizio anno al +485,65%, sostenuto dagli acquisti degli investitori dotati di minore capitale, attirati dai prezzi più bassi.