L'inflazione del Vecchio Continente di maggio (preliminare) all'8,1%, ai massimi dal 1986, impatta negativamente sui principali mercati azionari europei che si avviano a chiudere la seduta in generale ribasso. In questo contesto il FTSE Mib si riporta in direzione dei 24.500 punti, livelli che se persi spingerebbero le quotazioni verso i prossimi sostegni situati in area 24.300 punti. Tra i titoli da monitorare a Piazza Affari troviamo UniCredit, che tiene bene le posizioni dopo che il suo Amministratore Delegato, Andrea Orcel, ha fatto luce su alcuni temi importanti. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
UniCredit: verso una soluzione del problema Russia
A margine dell'assemblea di Banca d'Italia, l'AD di UniCredit, Andrea Orcel, ha sottolineato che, dopo le azioni messe in campo nei primi tre mesi del 2022 (esposizione ridotta verso Mosca e rettifiche per circa 1,3 miliardi di euro), la Russia non rappresenta più un problema per l'istituto milanese. Inoltre nel secondo trimestre verranno fatti ulteriori passi per arrivare ad una soluzione finale che dovrebbero mettere in un angolo la vicenda. In questo contesto a confermare la solidità patrimoniale della banca è stato non solo lo stacco di un dividendo ma soprattutto l'avvio di un buyback, che prevede nella prima tranche un acquisto massimo di 215 milioni di azioni pari al 9,8% del capitale.
Infine parlando anche delle prossime mosse che verranno messe in campo dalla BCE, il numero uno della banca di Piazza Gae Aulenti ha sottolineato come il rialzo dei tassi nell'eurozona avrà per il momento un impatto positivo sul settore bancario. In seguito tuttavia, l'aumento del costo del denaro potrebbe rallentare l'economia e aumentare le sofferenze. Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce l'analisi tecnica sulle azioni UniCredit.
Azioni UniCredit: analisi tecnica e strategie operative
La debolezza odierna che sta ponendo fine a sei sedute consecutive al rialzo, non sta intaccando quel trend ascendente presente sulle azioni UniCredit dal 9 maggio. Il movimento odierno, che vede volumi in netto calo, viene inquadrato come un normale pullback di breve termine utile per scaricare gli eccessi che si erano raggiunti in queste ultime settimane. In questo contesto, eventuali ritorni verso i 10,45-10,50 euro verrebbero letti come delle nuove occasioni di acquisto con target posti sulla soglia degli 11 euro.
Nel caso in cui queste aree resistenziali dovessero essere superate, si avrebbe un ulteriore rafforzamento della tendenza in atto che potrebbe spingere i prezzi verso gli 11,50 euro e successivamente in direzione della soglia dei 12 euro. Al contrario, segnali di debolezza si avrebbero con discese sotto 10,50 euro e primi target sui 9,90-10 euro. Fondamentale sarà in tal caso la tenuta di questi livelli, perchè in caso di relativa rottura le quotazioni avrebbero la possibilità di accelerare velocemente al ribasso in direzione dei 9,50-9,55 euro e, a seguire, verso i 9 euro.
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