Grande movimento nel settore minerario, dove il colosso sudafricano Gold Fields acquisterà la società canadese Yamana Gold in un affare da 6,7 miliardi di dollari. La transazione verrà effettuata senza contanti, ma attraverso uno scambio di azioni. In sostanza, gli azionisti dell'acquisita riceveranno 0,6 azioni Gold Fields per ogni azione Yamana posseduta. In questo modo otterranno il 39% della società che viene fuori dalla fusione, la quale avrà un valore di 15,6 miliardi di dollari, mentre il 61% sarà di proprietà dei soci Gold Fields.
L'offerta dell'estrattore di Johannesburg presenta un premio quasi del 34% rispetto al valore medio delle azioni Yamana degli ultimi 10 giorni. Il Consiglio di Amministrazione di quest'ultima ha approvato all'unanimità e la chiusura è prevista nella seconda metà del 2022, a seguito dell'approvazione da parte delle Assemblee degli azionisti di entrambe le società. Dopo la notizia le azioni della compagnia canadese si sono impennate nel pre-market di Wall Street, salendo di oltre il 17%, mentre quelle di Gold Fiels nella Borsa di Johannesburg si sono eclissate, perdendo finora l'11%.
M&A: cosa significa l'accordo Gold Fields-Yamana
L'accordo tra Gold Fields e Yamana Gold metterà in piedi un colosso in grado di produrre 3,4 milioni di once di oro l'anno e che costituirà il quarto gruppo minerario del mondo dopo Newmont, Barrick Gold e Agnico, superando però il competitor AngloGold Ashanti. Il sodalizio arriva in un momento delicato per l'oro, con gli investitori che stanno fuggendo per via dell'aumento dei tassi d'interesse da parte delle Banche centrali che rendono poco conveniente la detenzione di un asset che non produce reddito e del rafforzamento del dollaro USA in cui è quotato il metallo giallo.
Le 2 società però affermano che la fusione rafforzerà il loro portafoglio di attività, diversificando per aree geografiche. Inoltre, vi sarà un miglioramento della posizione finanziaria per poter mettere in atto investimenti di grandi dimensioni, risparmiando sui costi per circa 40 milioni di dollari l'anno. L'Amministratore Delegato di Gold Fields, Chris Griffith, ha affermato che l'operazione serve per avere a disposizione un motore di crescita dopo i prossimi 4 anni, quando la produzione dell'azienda diminuirà a seguito dello sviluppo di Salares Norte, nella località a Nord del Cile.
Attualmente il minatore sudafricano produce circa 2,4 milioni di once d'oro all'anno attraverso miniere in Australia, Ghana, Perù e Sud Africa. Yamana invece è focalizzata nelle Americhe, in particolare a Quebec e Cile. Griffith puntualizza che l'obiettivo è quello di potenziare le operazioni sudamericane e manifestare una presenza cospicua in Canada. L'acquisizione di Yamana è un passo importante in tale direzione.
Accordo Gold Fields-Yamana: cosa pensano gli analisti
Gli analisti in genere ritengono che il settore dell'oro abbia una reputazione di spese eccessive e scarsa disciplina del capitale. Inoltre, con particolare riferimento al Nord America, vi è anche una retribuzione eccessiva dei dirigenti. Quanto al premio pagato da Gold Fields sulle azioni Yamana, Morgan Stanley reputa che ciò sia avvenuto per 2 motivi: uno per la mancanza di prospettive di crescita e due perché il 60% delle riserve minerarie si trova in Sud Africa, una giurisdizione non proprio congeniale all'azienda.