La possibile acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk sta diventando un'odissea. L'Amministratore Delegato di Tesla ha lasciato
scadere un prestito di margine garantito dalle azioni detenute presso la casa automobilistica, concesso dalle banche per 6,25 miliardi di dollari. Quindi ora deve raccogliere più soldi per sostenere l'operazione.
Per completare l'accordo occorrono 33,5 miliardi di dollari, come risulta da un deposito normativo presso la
Securities and Exchange Commission.
Il prestito a margine originariamente era di 12,5 miliardi di dollari, ma poi è stato dimezzato quando
Musk ha racimolato 7,14 miliardi da un gruppo di investitori suoi amici, tra cui risultano il fondatore di Oracle Larry Ellison, l'exchange Binance e la società di venture capitale Sequoia. Adesso si pone il problema di riuscire ad ottenere altro denaro e una strada potrebbe essere quella di convincere il co-fondatore di Twitter,
Jack Dorsey, e altri azionisti a
rinnovare le loro partecipazioni in modo da diminuire la quantità di denaro che necessita per concludere l'affare.
Twitter: accordo con Musk troppo controverso
Questo è l'ennesimo capitolo della controversa scalata da parte del 50enne miliardario del social network con sede a San Francisco. Da quando è stata fatta la proposta di 44 miliardi di dollari, preannunciando una delle più grandi operazioni di
leveraged buyout della storia,
i problemi sono cominciati a emergere da subito.
Musk ha messo in campo un piano ben preciso, ossia
cambiare la piattaforma dandole una veste più "libertaria". Quel tono di sacralità verso la libertà di parola utilizzato dall'enfant prodige ha conquistato gli investitori tra la sua cerchia di conoscenti stretti, ma ha fatto fuggire le società di private equity, scettici su come sarebbero stati realizzati tali intenti. Inoltre, l'AD di Tesla ha affermato di voler riesaminare le politiche di moderazione dei contenuti e di combattere la proliferazione dei bot. In questo contesto,
ha dato il via libera per il ritorno sulla scena di Donald Trump, bannato dalla piattaforma nel gennaio del 2021 a seguito dei fatti incresciosi di Capitol Hill.
Quando ormai sembrava tutto cosa fatta, un'altra svolta nella turbolenta vicenda: la
sospensione dell'accordo per via degli account falsi. Il possibile nuovo proprietario non farà andare avanti l'operazione se prima non sarà fatta chiarezza su quanti siano gli utenti creati ad arte, ma che non corrispondono a persone reali. Adesso questa storia del prestito a margine scaduto, cosa che rimuoverà un po' di leva dall'accordo, secondo Dan Ives di Wedbush Secutiries. L'esperto analista ritiene che vi sia una
probabilità del 50% che alla fine l'acquisizione giunga a compimento.
Tesla: cosa significa questo per le azioni
Un effetto del finanziamento senza il prestito di margine sicuramente sarà quello di
alleggerire la pressione sulle azioni Tesla, dal momento che viene eliminata la garanzia a sostegno del prestito. In questi mesi gli investitori hanno visto molto da vicino il pericolo che
Elon Musk potesse dar vita una vendita massiccia di titoli posseduti nella società di Palo Alto per supportare almeno in parte i 44 miliardi di dollari che spenderà per Twitter.
Da quando è stato annunciato l'accordo, infatti, a Wall Street Tesla è scivolato circa di un quarto del suo valore, bruciando 125 miliardi di dollari. L'ultima seduta nella Borsa americana ha visto le quotazioni del produttore di auto elettriche salire del 4,88%, mentre il titolo Twitter ha guadagnato il 3,92%, a cui si aggiunge un altro 5,62% nelle contrattazioni fuori Borsa.