Le azioni Tesla continuano il momento magico a Wall Street e chiudono la seduta con un +1,98% a 264,61 dollari.
Da inizio 2023 il rally ha portato a un guadagno del 114,82% sulla scia dei tagli al prezzo delle auto che aumenteranno la domanda (anche se ridurranno i margini) e degli incentivi fiscali per gli acquirenti fino a 7.500 dollari previsti dall'
Inflation Reduction Act di
Joe Biden.
Secondo il rapporto annuale di John Murphy, analista di Bank of America, quest'anno i modelli Tesla dovrebbero essere i più venduti almeno fino al 2026, con una quota di mercato per quell'anno del 18%, davanti a General Motors, Ford e Stellantis che avrebbero rispettivamente una quota del 14%, 14% e 8%.
L'aspetto interessante del rapporto è che Tesla continuerà a proteggere la sua posizione di leadership grazie alla capacità di determinazione dei prezzi. In altri termini, la casa automobilistica di Palo Alto potrà proseguire a ridurre i prezzi delle sue auto non intaccando troppo i margini e continuando nel suo processo di crescita.
Da non sottovalutare nemmeno
l'influenza positiva dell'intelligenza artificiale che sta coinvolgendo le grandi aziende tecnologiche, sebbene l'amministratore delegato di Tesla,
Elon Musk, abbia avvertito contro gli effetti negativi generati da questa nuova tecnologia.
Azioni Tesla: ecco perché essere prudenti
Gli investitori attualmente manifestano grande entusiasmo intorno alla società, soprattutto in virtù della capacità di resistere a ogni difficoltà che investe tutto il settore dell'automotive. Tuttavia, vi sono due segnali tecnici che potrebbero mettersi di traverso al rally portentoso che ha più che raddoppiato la capitalizzazione di Tesla quest'anno.
Il primo fattore tecnico da considerare riguarda l'outside-down che si è manifestato nella seduta di mercoledì. In sostanza, tale fenomeno consiste nel fatto che un titolo giunga a un massimo superiore e a un minimo inferiore rispetto al giorno precedente, e successivamente chiude al di sotto di quel minimo. Quel giorno le azioni Tesla hanno terminato la seduta con una perdita del 5,46% a 259,46, mentre il minimo di martedì era stato di 261,12. Contemporaneamente il massimo di mercoledì è giunto a 276,99, mentre il top del giorno prima era stato di 274,75.
Secondo Matt Maley, capo stratega del mercato di Miller Tabak + Co., questo è un segno che gli acquirenti stanno finendo e nei prossimi giorni è probabile una maggiore prevalenza di venditori. "Il titolo è diventato molto ipercomprato, Tesla sta mostrando segni maturi per una correzione", ha affermato l'esperto.
Il secondo segnale tecnico preoccupante riguarda la forza relativa a 14 giorni. Il parametro si è spinto questo mese in un territorio di ipercomprato come non accadeva dalla fine del 2021, da cui partì quell'ondata di vendite che lo scorso anno fece perdere alla società quasi due terzi di capitalizzazione. Normalmente ciò suggerisce una correzione in vista.
Per questo, Adam Jonas, analista di Morgan Stanley e acquirente di lungo termine delle azioni Tesla, in una nota ai clienti invita alla prudenza. "Mentre siamo d'accordo con i meriti di classificare Tesla come una 'società di intelligenza artificiale', vorremmo invitare alla cautela contro il raggruppamento di tutti gli aspetti dell'IA in un unico secchio. Di conseguenza, riteniamo che l'attuale valutazione di Tesla sia relativamente piena", ha scritto.