In questi giorni vi è parecchio movimento intorno all'e-commerce Shopify.
La società ha annunciato lo split azionario con un rapporto 10 a 1. I soci quindi riceveranno 9 nuove azioni di classe A o B per ognuna posseduta. La proposta del Consiglio d'Amministrazione sarà sottoposta all'Assemblea degli azionisti il 7 giugno e passerà qualora si raggiunga una maggioranza qualificata di 2/3 dei voti. Se dovesse esserci il via libera,
si procederà al frazionamento a partire dal 28 giugno.
L'obiettivo dichiarato dell'azienda è quello di consentire l'accessibilità a tutti gli investitori, attraverso un prezzo più conveniente. Ovviamente, come accade per ogni suddivisione azionaria, la capitalizzazione dell'azienda rimane immutata, in quanto aumenta il numero delle azioni e diminuisce in maniera proporzionale la quotazione delle stesse. Attualmente le azioni Shopify quotano poco oltre i 600 dollari; dopo lo split il valore unitario sarebbe di appena sopra i 60 dollari.
Shopify: nasce la Founder share
Non vi è stato solo lo split delle proprie azioni a determinare movimento presso Shopify, ma anche la proposta di autorizzare l'emissione di una nuova classe di azioni, denominata Founder share, a favore dell'Amministratore Delegato Tobi Lütke. Con questo, verrebbe fornito di un numero di quote che, insieme a quelle di classe B e di proprietà dei suoi parenti stretti e affiliati, rappresenterebbero il 40% del potere di voto totale.
Queste azioni decadono se Lütke non servirà più l'azienda come dirigente, membro del Cda o consulente, o lui e la sua famiglia venderanno la loro quota e non deterranno più un numero di azioni pari almeno al 30% delle azioni di classe B attualmente in loro possesso. Tale mossa ha lo scopo di garantire una gestione di lungo termine dell'attuale CEO, ha affermato la società.
Robert Ashe, direttore indipendente principale di Shopify, ha dichiarato che questi cambiamenti miglioreranno la flessibilità strategica della società, dove Lütke è la chiave per supportare ed eseguire la visione strategica, assicurando che i suoi interessi siano allineati con la creazione di valore per gli azionisti nel lungo periodo.
Shopify: sono da comprare le azioni in Borsa?
Le azioni Shopify stanno vivendo un 2022 all'insegna delle forti vendite a Wall Street, con
le quotazioni che si sono più che dimezzate. La perdita è più consistente (circa 2/3) se si considera il picco di novembre del 2021 dove il prezzo aveva raggiunto quota 1.763 dollari. Da allora ha pesato molto l'inasprimento della politica monetaria della
Federal Reserve e quindi le attese di rialzo dei tassi che hanno colpito in maniera particolare le aziende tecnologiche. A questo si è aggiunta la dichiarazione dell'azienda a febbraio del rallentamento della crescita dei ricavi attesa per il 2022.
Durante la pandemia il titolo aveva ricevuto un grande impulso, dove vi era stato il boom di aziende e privati che utilizzavano gli e-commerce a causa di lockdown e quarantene. Nel 2020 infatti le azioni Shopify sono cresciute del 185% e nell'anno successivo hanno aggiunto una performance del 21%. Nonostante l'ondata di vendite, quest'anno le azioni ancora scambiano a oltre 10 volte le vendite previste per il 2022, quindi non sono economiche.