Nvidia e OpenAI hanno stipulato un accordo faraonico da 100 miliardi di dollari. Le due società per ora hanno firmato una lettera di intenti per investire in data center con una capacità di almeno 10 gigawatt di potenza e in altre infrastrutture di intelligenza artificiale.
Secondo quanto riferito da persone che hanno familiarità con la questione, Nvidia metterà denaro cash in cambio di azioni OpenAI in più fasi. I primi 10 miliardi arriveranno alla firma dell'accordo definitivo, gli altri incrementi ogni volta che i gigawatt di potenza verranno distribuiti.
In buona sostanza, OpenAI costruirà i data center per contenere i dati dei suoi strumenti di intelligenza artificiale come ChatGPT, mentre Nvidia fornirà i chip necessari per addestrare e far funzionare i modelli AI (Artificial Intelligence).
In una intervista alla CNBC, l'amministratore delegato di Nvidia
Jensen Huang ha dichiarato che
il progetto riguarderà fino a 5 milioni di chip, un numero pari a quello che l'azienda spedirà nel complesso quest'anno. Si tratta di "un progetto gigantesco", ha detto.
L'accordo è piaciuto ai mercati. Le azioni Nvidia hanno terminato le contrattazioni a Wall Street con un balzo del 3,93%, portando al 36,73% la performance da inizio anno e consolidando l'azienda come la più capitalizzata del Mondo.
Quanto a OpenAI, l'affare afferma lo status di OpenAI di startup tecnologica più grande del pianeta. Attualmente l'azienda è in trattativa per una vendita di azioni che valuta la società fino a 500 miliardi di dollari.
Nvidia-OpenAI: cosa significa l'accordo
Le aziende di tutto il mondo stanno amplificando gli sforzi per la costruzione di data center in grado di contenere il flusso enorme di dati provenienti dal boom dell'intelligenza artificiale. Migliaia di miliardi di dollari sono in movimento, il che richiede chip avanzati, server, sistemi di raffreddamento e una quantità smisurata di elettricità.
In questo contesto, Nvidia sta facendo la parte del leone. La società dispone di 56,8 miliardi di dollari in liquidità - come risulta dall'ultima trimestrale - e il direttore finanziario Colette Kress ha detto che il denaro sarà utilizzato per accelerare l'implementazione e l'uso dell'intelligenza artificiale.
L'accordo con OpenAI è un passo ulteriore per assicurarsi che la sua tecnologia rimanga al centro dei sistemi di intelligenza artificiale, grazie al legame con un soggetto leader nel settore.
Secondo Stacy Rasgon, analista di Bernstein Research, "l'entità della partnership con OpenAI sembra far impallidire tutte le altre", mentre "l'impatto sulle entrate di Nvidia sarà probabilmente maggiore dell'investimento stesso". L'esperto ha osservato che "un gigawatt di potenza del data center comporterebbe probabilmente diverse decine di miliardi di dollari di prodotti Nvidia".
Il gigante di Santa Clara comunque ha precisato che questo accordo non significa che altri clienti avranno una priorità inferiore. "I nostri investimenti non cambieranno la nostra attenzione né influenzeranno la fornitura agli altri nostri clienti", ha affermato la società, evidenziando come "continueremo a dare a ogni cliente la massima priorità, con o senza alcuna partecipazione azionaria".
Per quanto riguarda OpenAI, l'amministratore delegato dell'azienda Sam Altman ha definito la partnership importante per portare a nuove scoperte nell'intelligenza artificiale garantendo la potenza di calcolo necessaria.
"L'infrastruttura di calcolo sarà la base per l'economia del futuro", ha dichiarato. Il chatbot di OpenAI è utilizzato da circa 700 milioni di utenti settimanali e richiede una quantità molto intensa di calcolo. L'azienda ha avuto problemi in passato proprio perché non è riuscita a soddisfare la grande domanda dei clienti per via dei vincoli di calcolo specialmente nelle nuove versioni di ChatGPT.
L'accordo con Nvidia dovrebbe aiutare a superare questi problemi. "Non vediamo l'ora di finalizzare i dettagli di questa nuova fase di partnership strategica nelle prossime settimane", ha affermato la società.
OpenAI comunque si sta muovendo ad ampio raggio. A gennaio di quest'anno ha partecipato al progetto "Stargate" promosso dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L'accordo prevede che la startup americana investirà insieme a Oracle e SoftBank una cifra di 500 miliardi di dollari per costruire una potenza di calcolo di 10 gigawatt nei prossimi quattro anni.