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Ant Group potrebbe essere presto inserita nella lista nera dall'Amministrazione USA;
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L'obiettivo di Trump è quello di scoraggiare gli investitori americani a investire in Cina;
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L'inclusione nella black list di Ant potrebbe ritardarne la quotazione in Borsa
Sarà il colpo di coda prima delle elezioni. Donald Trump vorrebbe inserire Ant Group, prossima alla quotazione a Hong Kong e Shangai, nella lista nera delle società commerciali che non possono avere accesso negli Stati Uniti. La linea dura arriva per cercare di tenere lontani gli investitori americani dalla controllata di Alibaba in un'IPO da 35 miliardi che si preannuncia essere la più grande della storia. Da un altro lato il tycoon cerca di sensibilizzare l'elettorato in prospettiva delle elezioni presidenziali ormai in dirittura d'arrivo.
I sondaggi danno ancora Joe Biden in vantaggio, ma forse il distacco potrebbe non essere così netto, come dimostra una ricerca condotta negli USA dove le preferenze di voto vengono sondate tra le persone considerando tutti i candidati e non solamente due. A quel punto ci sarebbero solo tre punti percentuali a separare Trump dal suo rivale e questo potrebbe essere uno spazio sufficiente, per l'attuale inquilino alla Casa Bianca, per giocarsi tutte le carte.
Lista nera Ant Group: una questione simbolica
I timori del Presidente americano sull'app di pagamento cinese sono sempre gli stessi e riguardano la sicurezza nazionale. Sono quelli che hanno fatto partorire l'ordine del 6 agosto per bloccare TikTok e WeChat dall'utilizzo negli Stati Uniti e che rientrano in quello che è un caposaldo di tutto il programma elettorale: lo scontro frontale con la Cina.
Tuttavia stavolta il tentativo di colpire il Dragone è puramente simbolico. Più precisamente, mentre mettere un freno all'accesso alla tecnologia cinese, come avvenuto per Huawei, è un tiro che va dritto al cuore delle aziende di Pechino, nel caso di Ant il riflesso è solo psicologico e probabilmente non riuscirà a dissuadere gli investitori americani a partecipare all'IPO.
Bisogna considerare che il gigante fintech è la principale società cinese di pagamenti mobili e offre tramite l'applicazione prestiti, assicurazioni e altri servizi finanziari come quello di gestione di portafoglio. Tuttavia, solo il 5% dell'attività aziendale viene esercitata fuori dai confini nazionali e comunque per il momento la piattaforma non è disponibile per gli utenti americani nel territorio statunitense. Il coinvolgimento con gli USA riguarda solamente commercianti che accettano di essere pagati da viaggiatori e aziende cinesi negli Stati Uniti.
Lista nera Ant Group: impatto sull'IPO
Solitamente l'inclusione in black list delle società cinesi si riverbera in qualche modo sulla quotazione in Borsa, quantomeno ne ritarda le operazioni. Così infatti sta succedendo ad Ant che ha visto rinviata l'approvazione per l'IPO poiché l'Autorità di Regolamentazione cinese sta vagliando la possibilità che ci siano conflitti di interesse nella quotazione azionaria. Ricordiamo che siano coinvolte diverse banche d'affari americane nell'operazione come Citigroup, J.P. Morgan, Morgan Stanley e Goldman Sachs.
Altre società facenti parte della lista del Comitato USA che decide le aziende da includere nell'elenco dei "cattivi" hanno dovuto addirittura abbandonare l'IPO. È il caso della società cinese di intelligenza artificiale Megvii Technology che ha dovuto cancellare lo sbarco a Hong Kong lo scorso novembre dopo aver pianificato una quotazione di 500 milioni di dollari.
Con Ant sembra improbabile che succeda la stessa cosa, anche perché si parla di altri numeri e di altra consistenza, quindi al più il debutto in Borsa sarebbe solo una questione di tempo. Quantomeno il tempo necessario perché la situazione politica negli Stati Uniti si delinei dopo le elezioni del 3 novembre 2020.