Donald Trump: il programma economico dell'attuale Presidente USA | Investire.biz

Donald Trump: il programma economico dell'attuale Presidente USA

05 ago 2020 - 14:28

16 dic 2022 - 11:36

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In vista delle elezioni presidenziali USA del prossimo 3 novembre 2020, ecco i principali punti del programma economico ed elettorale di Donald Trump

Donald Trump, l’attuale presidente degli Stati Uniti, punta alla riconferma del suo mandato presidenziale il prossimo 3 novembre. Il tycoon si presenterà anche questa volta come il candidato “Law and Order” e anti – establishment, ma dovrà però avere la meglio su Joe Biden, che i sondaggi al momento danno come favorito. A meno di tre mesi dalle elezioni presidenziali, secondo l’ultima rilevazione di Washington Post/Abc, Biden è in vantaggio con il 55% delle preferenze contro il 40% del presidente in carica. A maggio i punti di distacco erano dieci, a marzo il vantaggio era di una sola cifra. Segno di quanto Trump stia pagando soprattutto la gestione dell’emergenza coronavirus, con i democratici che attaccano la Casa Bianca di non voler rafforzare il sistema sanitario e di prevenzione. Ma i sondaggi, come già accaduto nel 2016 – quando davano per sicura la vittoria della democratica Clinton – potrebbero rivelare delle sorprese. In vista di novembre, ecco i punti salienti del programma elettorale di Donald Trump. ( Qui il programma di Joe Biden)
 

Economia

Il risultato principale in politica economica della presidenza Trump è stato il taglio delle tasse del 2017, che ha drasticamente ridotto i tassi per le imprese e i cittadini. Tuttavia, questo taglio ha portato ad un aumento del disavanzo del bilancio federale di quasi un trilione di dollari nel 2019, rompendo la promessa del Presidente in campagna elettorale di ridurre il deficit ed eliminare il debito nazionale. Ma Trump ha confermato che proseguirà lungo questa strada, in quanto i tagli delle tasse hanno contribuito ad un innalzamento record del mercato azionario. Inoltre, il tasso di disoccupazione di questi quattro anni è rimasto basso. Trump ha recentemente presentato la sua proposta di manovra economica per l’anno fiscale 2021, che comincerà a partire dal 1 ottobre 2020, che ha come obiettivo principale il superamento dell’emergenza coronavirus. Si tratta di una manovra da 4800 miliardi di dollari, tutta pensata in chiave elettorale, in vista delle prossime elezioni presidenziali in agenda per il 3 novembre 2020, quando il presidente uscente cercherà la rielezione per il secondo mandato. I punti salienti: forte riduzione delle spese per la sanità pubblica e l’assistenza sociale, taglio degli aiuti esteri allo sviluppo, contro un incremento delle spese per la lotta all’immigrazione clandestina, la Difesa, più fondi alla NASA, i veterani di guerra. Il piano prevede 2 miliardi di nuovi stanziamenti per la costruzione del muro al confine con il Messico. Lo scorso anno il Congresso aveva rifiutato di concedere 5 miliardi per il muro, che aveva portato allo storico shutdown delle attività del governo per cinque settimane. Secondo la proposta di Trump, la NASA vedrà aumentare il prossimo anno gli stanziamenti del 12%, in vista del ritorno dell’uomo sulla Luna nel 2024 e del rilancio dei programmi spaziali per la conquista di Marte.
 

Istruzione

Il programma di Trump taglierebbe il budget del Dipartimento per l’Istruzione del 7,8%. Ad essere maggiormente colpiti sarebbero i prestiti dei giovani intenzionati ad iscriversi all’università, che rischiano una riduzione di 5 miliardi il prossimo anno e di circa 60 miliardi nei prossimi cinque anni. Inoltre, Trump ha cancellato diverse politiche dell’amministrazione Obama in merito all’istruzione. Tra queste rientrano quella di promuovere la diversità razziale e garantire protezione agli studenti transgender nelle scuole pubbliche. Ha anche appoggiato la nuova regola del Segretario dell’Istruzione Betsy DeVos, che renderebbe complicate le procedure di denuncia per chi subisce abusi sessuali a scuola.

 

Tema ambientale

Durante la sua presidenza, Trump ha escluso gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi del 2015, ha nominato capo dell‘EPA, l'Agenzia per la protezione dell'ambiente, Andrew Wheeler, il quale non crede che i cambiamenti climatici siano una priorità assoluta per il paese. I fondi previsti per l’Agenzia che si dedica alla protezione ambientale rischiano di calare drasticamente (-27%). Inoltre, l’amministrazione Trump ha incoraggiato ad aprire l’Artic National Wildlife Refuge dell’Alaska per l’esplorazione di petrolio e gas. Qualora venisse rieletto, l’attuale presidente USA continuerebbe su questa strada circa la lotta contro il cambiamento climatico, in netto contrasto rispetto il programma del suo rivale Joe Biden, che ha dimostrato, in campagna elettorale, di avere a cuore il tema ambientale e la sfida del cambiamento climatico.

 

Armi

Dopo diverse sparatorie di massa negli Stati Uniti, Trump ha promesso azioni contro la violenza armata, ma è stato vago sui dettagli per il momento. Ha sempre e solo asserito che i problemi di fondo delle sparatorie riguardano soltanto la salute mentale e l’odio. Infine, il Presidente ha vietato di comprare l’attrezzatura per trasformare i fucili in semi-automatici.
 

Sanità

Trump rimane convinto di voler eliminare l’ACA, l’Affordable Care Act, meglio noto come Obamacare, protetto persino dalla Corte Suprema. Durante la sua presidenza, ha intrapreso una serie di azioni per smantellare la riforma sanitaria dell’amministrazione Obama. Pertanto, se venisse rieletto, Trump cercherebbe un nuovo modo per eliminarlo. Il Presidente ha richiesto ai produttori di farmaci di includere i loro prezzi di listino nelle pubblicità televisive, ma questa decisione è stata annullata da un giudice federale nell’estate 2019. Infine, nel tentativo di ridurre i costi della sanità, l’attuale presidente ha emanato una regola che richiede agli ospedali di pubblicare le tariffe negoziate privatamente con gli assicuratori sanitari. Ciò entrerebbe in vigore dal 2021. Una coalizione dei principali gruppi ospedalieri ha però intrapreso un’azione legale contro l’iniziativa della Casa Bianca.

 

Immigrazione

Per quanto riguarda l’immigrazione, il presidente ha deciso di proseguire con una politica di “tolleranza zero”. Ha pertanto proposto la costruzione del muro al confine con il Messico. Inoltre, ha istituito il Travel Ban, al fine di limitare l’ingresso dei musulmani negli Stati Uniti. Con la sua politica in materia di immigrazione, ha portato alla separazione di migliaia di bambini dai propri genitori entrati illegalmente dal confine col Messico. Trump vorrebbe anche porre fine al Deferred Action for Childhood Arrivals (DACA), un programma rivolto ai migranti che protegge i ragazzi entrati illegalmente nel paese quando ancora minorenni. La Corte Suprema ha tuttavia respinto la richiesta del Presidente. Ora Trump vorrebbe istituire un “percorso di cittadinanza” per i Dreamers, basato però sui meriti, limitando il ricongiungimento famigliare come motivazione dell’ingresso.

 

Riconferma di Trump alla Casa Bianca: il passato dice No

Un interessante studio di Mehlman Castagnetti, rilanciato dal sito Axios, sostiene che tutti i presidenti in corsa per la rielezione dopo una crisi sono stati sconfitti. George H. W. Bush nel 1992, con la disoccupazione al 7,4% e il PIL che l’anno precedente si era contratto dello 0,1%; Jimmy Carter nel 1980, con la disoccupazione al 7,2% e il PIL calato dello 0,3% nello stesso anno; Gerald Ford nel 1976, dopo due anni con la disoccupazione fra il 7,8% e l’8,2% e il PIL in contrazione fra lo 0,2% e lo 0,5%. E poi Herbert Hoover nel 1932, e anche William Taft nel 1912. Nonostante i recenti sondaggi che danno Biden come favorito, Donald Trump non ci sta a dichiararsi sconfitto prima del tempo, convinto che la partita delle presidenziali debba ancora essere giocata. Intervistato a Fox News, infatti, il presidente ha risposto abbastanza seccato di fronte all’evidenza dei numeri a lui sfavorevoli: “i sondaggi sono un fake”, ha affermato.

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