In una giornata che sarà caratterizzata dalla importante riunione della BCE, le cui decisioni arriveranno nel primo pomeriggio, i principali mercati azionari europei dovrebbero aprire all'insegna della debolezza, in scia alle vendite registrate ieri sera a Wall Street. In questo contesto il FTSE Mib, dopo aver chiuso ieri nei pressi dei 24230 punti, dovrebbe aprire al di sotto dei 24.100 punti, livelli che in caso di mancato recupero potrebbero spingere le quotazioni verso la soglia dei 24.000 punti. Tra i titoli da monitorare a Milano troviamo Ferrari, dopo un emendamento votato ieri dal Parlamento europeo. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Ferrari si salva allo stop delle auto a benzina e diesel imposto dall'UE
Nella giornata di ieri, con un voto storico, il Parlamento europeo ha approvato il testo sulla riduzione di emissioni di CO2 delle auto con stop alla vendita fin dal 2035 dei veicoli che emettono gas serra. La norma quindi metterà al bando le macchine a benzina, diesel e gpl che verranno sostituite dai veicoli elettrici, esclusi i mezzi commerciali pesanti. All'interno della proposta però è passato l’emendamento, ribattezzato "salva-Ferrari", che permetterà ai produttori di poche auto, in particolar modo i marchi di lusso, di beneficiare di deroghe sui tagli delle emissioni di CO2 fino al 2036.
La modifica alla norma era stata presentata dagli europarlamentari italiani di diversi partiti con l'obiettivo di tutelare i marchi della Motor Valley, che rappresenta il fiore all'occhiello del made in Italy dell’auto. Per tutte le altre case automobilistiche, le emissioni dei veicoli nuovi immatricolati nell'Unione Europea dal 2030 dovranno essere inferiori del 55% rispetto ai livelli del 2021 e quelle dei veicoli commerciali leggeri del 50%. Entro il 2035 le emissioni di CO2 di automobili e furgoni nuovi dovranno essere azzerate. Andiamo ora a vedere l'impostazione grafica del titolo.
Azioni Ferrari: analisi tecnica e strategie operative
Situazione critica quella presente sul titolo Ferrari, le cui quotazioni rimangono vicine ai minimi delle ultime settimane situati in area 174,5-175 euro. Nel caso in cui questi supporti dovessero essere rotti, l'azione proseguirebbe il trend ribassista in atto, che avrebbe un primo target sui 164,70 euro e successivamente i minimi degli ultimi 13 mesi posti nei pressi dei 160 euro.
Al contrario un primo segnale di positività arriverebbe con il supeamento delle prime resistenze in area 190 euro, sopra le quali i corsi potrebbero andare incontro ad un importante recupero che avrebbe un target ambizioso situato sui 210-211 euro, top degli ultimi mesi, con obiettivo intermedio sui 203-204 euro.
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