Il mercato finanziario globale assiste a una nuova era per le acquisizioni: la casa di sviluppo di videogiochi Electronic Arts (EA), titolare di franchise iconiche come EA Sports FC, Madden NFL e The Sims, sta per essere acquisita in quella che è, per valore, la più grande operazione di leveraged buyout (LBO) mai realizzata. L'accordo, stimato in 55 miliardi di dollari e interamente in contanti, supera il precedente primato del LBO di TXU del 2007 ($45 miliardi), segnando un nuovo benchmark storico.
L'operazione valuta ogni azione EA 210 dollari, +25% rispetto al prezzo di chiusura pre-speculazione. A guidare il consorzio acquirente sono Silver Lake, Jared Kushner (genero del Presidente USA Donald Trump) tramite la sua investment firm Affinity Partners ed il Public Investment Fund (PIF) saudita.
Il ruolo del PIF è cruciale, non solo per il roll-over della sua preesistente quota del 9,9% in EA, ma per l'impegno di capitale che ha catalizzato l'intera architettura finanziaria. Il closing, previsto per la prima metà del 2027, vedrà la conferma di Andrew Wilson al timone di EA come CEO, una figura apprezzata che ha raddoppiato i ricavi e quintuplicato la capitalizzazione di mercato della società dal 2013.
Electronic Arts: i dettagli e le ragioni della mega-acquisizione
La struttura finanziaria del deal è imponente, basandosi su $36 miliardi di equity conferiti dal consorzio e un prestito di $20 miliardi guidato da JP Morgan. L'elevato carico debitorio, in controtendenza con la storica solidità finanziaria di EA, rivela la profonda logica speculativa dietro questa mossa: la scommessa sull'Intelligenza Artificiale.
Il coinvolgimento del PIF, con la sua strategia di impiego di $70 miliardi annui in settori chiave come la tecnologia, rafforza ulteriormente l'asse finanziario tra il Golfo e la Silicon Valley. Sotto l'egida del principe ereditario Mohammed bin Salman, il fondo ha già espresso il suo interesse per il gaming, non solo attraverso l'investimento in aziende di spicco come Nintendo e Take-Two Interactive, ma anche con la creazione della Savvy Games Group, unità focalizzata sui videogiochi con risorse disponibili per 38 miliardi.
Gli investitori stanno scommettendo che l'integrazione dell'AI nel processo di sviluppo e gestione dei videogiochi porterà a una significativa riduzione dei costi operativi di EA. In un settore dove l'AI è già impiegata per l'automazione del play testing e la generazione di asset di sfondo, il pool di acquirenti crede che la tecnologia presto evolverà, consentendo la creazione di personaggi più reattivi e trame dinamiche, riducendo drasticamente i costi legati, ad esempio, a doppiatori e sviluppatori di base.
Queste efficienze basate sull'AI sono considerate il moltiplicatore necessario per assorbire l'ingente debito contratto e per proiettare i profitti di EA verso orizzonti inesplorati. È un trade che valuta la trasformazione digitale più della mera espansione del mercato.
Una nuova stagione di M&A a Wall Street
L’acquisizione di Electronic Arts segna, secondo Goldman Sachs, solo l’inizio di una nuova stagione di fusioni e acquisizioni. David Kostin, chief U.S. equity strategist della banca, sottolinea che il fenomeno si inserisce in un mercato azionario vicino ai massimi storici, ma non ancora travolto da eccessi speculativi. "Nonostante i timori di una bolla, il sentiment resta moderato", ha spiegato, ricordando che l’indicatore proprietario di Goldman è risalito a -0,6 da un minimo di -0,9.
Il valore complessivo delle operazioni annunciate è in crescita del 29% rispetto allo scorso anno, mentre il numero di transazioni è aumentato dell’8%, toccando quota 566. Un contesto che, secondo Kostin, favorirà anche il mercato delle IPO: "ci aspettiamo un incremento dell’attività di IPO e M&A nel 2026, sostenuto da una crescita economica più rapida, da una maggiore fiducia dei CEO e da mercati azionari in salita", ha scritto in un report. L’IPO Issuance Barometer di Goldman è già a 139, all’88° percentile dal 2002.
Quali saranno le società coinvolte?
In questo scenario, Goldman Sachs prevede un aumento del 15% delle operazioni M&A completate nel 2026. Non sorprende dunque che i suoi analisti abbiano individuato un paniere di 49 società con almeno il 15% di probabilità di diventare target di acquisizione (EA figurava già in questa lista prima dell’accordo ufficiale).
Zoom Video Communications, ad esempio, è sotto osservazione. Nel settore biotech, attenzione a Insmed, la cui terapia orale per una rara malattia polmonare ha appena ottenuto il via libera della FDA, che ha visto il titolo più che raddoppiare nel 2025, con un +40% solo negli ultimi tre mesi.
Nel settore viaggi e cure innovative, Goldman cita anche Tripadvisor e Vera Therapeutics tra i possibili target. Aziende che, come EA, potrebbero beneficiare dell’attuale effervescenza dei mercati, dove l’appetito per operazioni straordinarie sembra destinato a crescere. "Il 2026 – conclude Kostin – si preannuncia come l’anno in cui Wall Street tornerà a fare sul serio con IPO e acquisizioni".