La crisi di Evergrande fa sentire il suo peso enorme su tutto il settore immobiliare. Nel mese di settembre le vendite delle prime 100 società della Cina sono crollate in media del 36% rispetto allo stesso mese del 2020, per un valore complessivo di 118 miliardi di dollari. A dirlo è un rapporto di China Real Estate Information, secondo cui anche oltre 90 aziende hanno visto un calo del fatturato in confronto all'anno scorso. Per il 60% di queste inoltre, la diminuzione delle vendite è stata di oltre il 30%.
A frenare l'acquisto delle case la repressione normativa delle Autorità di Pechino che hanno negli ultimi tempi moltiplicato gli sforzi per raffreddare un mercato che rischiava di produrre pericolose bolle. Questo ovviamente si unisce alla situazione drammatica del gruppo immobiliare più indebitato del mondo, trasferendo incertezza e paura nel mercato.
Cina: le banche tagliano i finanziamenti per le case
Questi segnali sono tutt'altro che salutari per gli investitori, angosciati dal fatto che la crisi del debito si stia diffondendo con molta rapidità. Ad esempio Fantasia Holdings, società che vende appartamenti di fascia alta, all'inizio di questa settimana non ha rimborsato alcune obbligazioni e ciò ha istillato nella mente degli operatori l'idea che altri potrebbero seguire la stessa strada.
Le azioni e le obbligazioni di un gran numero di società immobiliari stanno colando a picco nei mercati cinesi. Basti pensare che alcuni bond, ormai contrassegnati da rating spazzatura, hanno vissuto la settimana peggiore dallo scoppio della pandemia a marzo del 2020, con rendimenti alle soglie del 17% e valori delle obbligazioni di circa 2 centesimi di dollaro.
Tutto questo fa sorgere un problema legato al finanziamento. Le banche e gli istituti finanziari hanno chiuso i rubinetti in maniera netta. I primi 100 sviluppatori immobiliari infatti hanno visto un calo di prestiti del 37% su base annua lo scorso mese. E la cosa è particolarmente preoccupante in quanto generalmente settembre è un mese molto forte per la vendita di case, in concomitanza con la ripresa della stagione lavorativa e scolastica.
Alcune città hanno pagato uno scotto maggiore, tipo Shangai dove il volume è crollato del 45%. Diminuendo il denaro a disposizione, per gli sviluppatori immobiliari sono aumentati anche i costi del finanziamento, dello 0,61% rispetto al mese di agosto e dello 0,16% su base annua. Oggi l'onere medio del prestito bancario per gli immobili si aggira intorno al 5,55%.
Evergrande: cosa farà il Governo cinese?
Tutto quanto è stato materiale sufficiente perché le agenzie di rating abbiano sfoderato downgrade a raffica su tutto il settore immobiliare, ma il punto ora è un altro: cosa intenderà fare il Governo cinese? Se l'obiettivo era quello di porre un freno a un mercato che rischiava di implodere, non si può dire che non sia stato centrato. La repressione normativa ha fatto calare la domanda e quindi i prezzi delle case.Adesso la situazione rischia di precipitare sempre più a fondo, con effetti sui mercati dai contenuti ancora non ben identificati.
Sul finire del mese scorso la PBOC ha preso posizione dirigendo le istituzioni finanziarie nella cooperazione con le Autorità governative per favorire lo sviluppo sano e costante del mercato immobiliare. Questo vuol dire che il giro di vite sia terminato e anzi si è pronti a un'inversione di marcia? Il Governo ha già chiesto alle banche di non tagliare i finanziamenti agli sviluppatori, forse nel tentativo estremo di salvare la baracca. Magari potrà essere un primo passo importante, forse quello decisivo.