Dopo mesi di brillante performance in Borsa, le azioni Goldman Sachs incassano una mezzza bocciatura da parte di JP Morgan: l’analista Kian Abouhossein ha infatti abbassato il giudizio sul titolo da “overweight” a “neutral” alzando il target price da 625 a 750 dollari per azione. Una valutazione che indica un potenziale ribasso di circa un punto percentuale rispetto alla chiusura di ieri.
“Il titolo tratta ormai su valutazioni pienamente eque”, spiega Abouhossein, che mette in evidenza come il premio di mercato di Goldman rispetto alle banche europee sia diventato “eccessivamente ampio”. Secondo dati FactSet, la banca d’investimento americana scambia a un price-to-book di 2,17, contro 0,81 per Barclays e 0,86 per Deutsche Bank.
Azioni Goldman Sachs: il premio americano e il fascino delle valutazioni europee
L’analista riconosce che parte di questo premio è giustificato dalla solidità della piattaforma di investment banking del gruppo e dai rendimenti tangibili più elevati rispetto ai competitor. “Riteniamo tuttavia che l’attuale differenziale di valutazione sia troppo esteso, perciò continuiamo a preferire le banche d’investimento europee rispetto a quelle statunitensi”, scrive Abouhossein.
In altre parole, il fascino di Goldman Sachs rimane, ma il mercato ha già prezzato gran parte delle prospettive di crescita: il titolo è salito di oltre il 34% da inizio anno, spinto dalla ripresa dell’attività M&A e dal ritorno delle operazioni di equity capital markets. Gli obiettivi di redditività stabiliti dal management restano quindi alla portata, ma senza offrire ulteriore spazio di sorpresa agli investitori.
In linea con la revisione di JP Morgan, il sentiment complessivo sul titolo si mantiene prudente: 15 sui 25 analisti monitorati da LSEG adottano un giudizio di “hold”, confermando l’attuale fase di consolidamento.
Un nuovo ciclo per l’investment banking globale
Il cambio di tono di JP Morgan evidenzia un tema chiave per i mercati: la rinnovata attrattiva delle banche europee, ancora sottovalutate. Con la normalizzazione dei tassi di interesse e la ripresa dei flussi di deal-making, gli istituti del Vecchio Continente potrebbero tornare protagonisti dopo un decennio di compressione dei multipli.
Per Goldman Sachs, intanto, la sfida è mantenere la leadership in un contesto che si sta riequilibrando. La banca di Wall Street continua a essere un punto di riferimento per la qualità del franchise e la capacità di generare valore sul capitale, ma agli occhi di JP Morgan, il rapporto rischio-rendimento non è più così convincente.