In una giornata priva di dati macroeconomici e con il focus rivolto sia alle trimestrali americane che ai colloqui Usa-Cina in tema di dazi, i mercati azionari del Vecchio Continente hanno aperto le contrattazioni in leggero territorio negativo.
In questo contesto il FTSE Mib cerca di mantenersi sopra i primi supporti situati sui 42.500 punti. La tenuta di questi livelli dovrebbe favorire una continuazione del recupero per l'indice italiano, verso i 42.700-42.750 punti e a seguire la soglia dei 43 mila punti. Al contrario nuovi segnali di debolezza si avrebbero con il ritorno delle quotazioni sotto i 42 mila punti.
Tra i titoli da seguire nella seduta odierna troviamo UniCredit, nel giorno in cui la banca guidata da Andrea Orcel ha comunicato i conti del 3° trimestre. Andiamo a leggerli nel dettaglio.
UniCredit: utile trimestrale in aumento del 4,7%
In queste ore UniCredit ha comunicato i conti del 3° trimestre che sono stati contrassegnati ancora una volta da numeri record. Nel corso del periodo luglio-settembre 2025 l'utile netto è cresciuto del 4,7% a 2,6 miliardi di euro, ma in discesa rispetto ai 3,34 miliardi di euro che si erano registrati nel 2° trimestre dell'anno in corso. Nel corso dei primi 9 mesi l'utile netto ha visto una crescita del 13% rispetto allo stesso periodo del 2024, attestandosi a 8,7 miliardi di euro.
Alla fine del 3° trimestre ricavi sono cresciuti rispetto all'anno precedente dell'1,2% a 6,1 miliardi di euro, quasi sugli stessi livelli del trimestre precedente. Con un margine di interesse sceso del 5,4% e un aumento delle commissioni del 3,2%, il margine di intermediazione è aumentato dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2024 a 6,17 miliardi di euro, rispetto ad attese poste a 6,03 miliardi di euro.
Sempre nel periodo luglio-settembre i costi sono scesi dello 0,1% a 2,29 miliardi di euro, con un rapporto tra costi e ricavi sceso al 37,1%. Per quanto riguarda il RoTe ha visto un aumento del 19,1% e del 21,7% nel corso dei primi 9 mesi, con tutte le regioni e le linee di business che hanno contribuito alla redditività.
Alla fine del 3° trimeste il CET1 ratio era sceso al 14,8%, in calo rispetto al 16% registrato alla fine del trimestre passato. Nel dettaglio si sono registrati +89 punti base relativi alla generazione organica di capitale, -94 punti base relativi all’accantonamento delle distribuzioni, -117 punti base derivanti dal consolidamento a patrimonio netto della partecipazione in Commerzbank al 26%, e -3 punti base dovuti alla regolamentazione e ad altri impatti.
Al 30 settembre 2025 le attività ponderate per il rischio sono salite a 291,5 miliardi di euro. L'istituto guidato da Andrea Orcel ha sottolineato che il valore di bilancio delle esposizioni rappresentate dai titoli di debito si è attestato a 133,27 miliardi di euro. Il 74% di questo valore è concentrato su otto Paesi, con l’Italia che rappresenta una quota di oltre il 36% sul totale complessivo, con oltre 48 miliardi di euro.
Nel corso della presentazione dei dati UniCredit ha confermato la guidance per il 2025, con un utile visto a 10,5 miliardi di euro e ricavi che dovrebbero superare i 23,5 miliardi di euro. Per quanto riguarda il biennio 2026-2027 la banca si aspetta un ulteriore rafforzamento degli utili e della generazione di capitale. Al 2027 l'utile netto dovrebbe superare gli 11 miliardi di euro, un RoTe superiore al 20% e una crescita a doppia cifra di utile per azione e dividendo per azione nel periodo 2024/2027.
Viene infine confermata la politica sui dividendi relativa al 2025, pari o superiore 9,5 miliardi di euro, dei quali almeno 4,75 miliardi nella forma di dividendo in contanti. Da segnalare che il Cda ha deliberato un acconto sul dividendo del 2026 pari a 1,4282 euro per azione che sarà pagato il prossimo 26 novembre. La tranche residua del riacquisto di azioni a valere sul 2024, pari a 1,8 miliardi, inizierà entro la fine di ottobre 2025.
Azioni UniCredit: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere le attese sulle azioni UniCredit nel breve e medio periodo. Con volumi pari alla media giornaliera mensile, è stata una giornata all'insegna della debolezza quella di ieri per il titolo UniCredit che, con un calo dello 0,5%, ha chiuso le contrattazioni nei pressi dei 63 euro.
Con un'impostazione primaria che rimane confermata al rialzo, nel breve periodo sarà solo con il superamento dei 64 euro, dove transita la trendline discendente partita da massimi toccati nello scorso mese di agosto e congiunge quelli del mese di settembre, che si avrebbe un nuovo segnale di forza.
In questo caso le azioni dovrebbero aprire le porte a nuovi allunghi in direzione dei 66 euro, dove troviamo l'indicatore giornaliero del Supertrend. Nel caso in cui questi livelli dovessero essere messi alle spalle, aumenterebbero le possibilità di nuovi apprezzamenti verso i 68 euro e a seguire i massimi degli ultimi 15 anni vicino ai 70 euro. Con il superamento di queste aree si avrebbe un rafforzamento del trend primario con prossimi target i 72 euro e in seguito i 73,7 euro, livelli che non si vedono dall’agosto del 2010.
Al contrario il mancato ritorno sopra i 64 euro verrebbe letto negativamente dal mercato, confermando quella tendenza discendente che, partita dai 70 euro, ha contrassegnato gli ultimi due mesi. In questo caso si dovrebbe avere un primo obiettivo sui minimi settimanali, che rappresentano quelli degli ultimi 3 mesi, sui 61-60,8 euro.
Nel caso in cui dovessimo assistere alla violazione di questi ultimi livelli, si avrebbe un ulteriore deterioramento del quadro grafico con prossimi target i 59 euro e successivamente i 58,28 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 23 luglio.
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