Le buone trimestrali comunicate da General Motors e Coca-Cola hanno sostenuto i mercati azionari europei che, in attesa del dato riguardante l'inflazione USA in arrivo tra 48 ore, hanno chiuso le contrattazioni in territorio positivo. In questo contesto il FTSE Mib, grazie anche alla buona performance sia del settore bancario che di quello industriale, ha terminato la terza seduta della settimana in guadagno dello 0,6% a 42.648,28 punti.
Dal punto di vista operativo, una conferma dei corsi sopra i 42.500 punti dovrebbe favorire una continuazione del trend ascendente, prima verso i 42.750-42.800 punti e successivamente la soglia dei 43 mila punti. Al contrario nuovi segnali di debolezza si avrebbero con il ritorno delle quotazioni sotto i 42 mila punti.
Tra i titoli che nella seduta odierna stanno facendo registrare una performance decisamente positiva ci spostiamo a Wall Street con General Motors, nel giorno in cui l'azienda automobilistica a stelle e strisce ha comunicato i conti del terzo trimestre. Andiamo a leggerli nello specifico.
General Motors alza guidance 2025
Nelle scorse ore General Motors ha comunicato i conti del 3° trimestre che, risultati oltre le attese, hanno spinto l'azienda ad alzare la guidance sull'anno in corso. Nello specifico nel periodo luglio-settembre 2025, il gruppo di Detroit ha visto i ricavi in calo dell'1% a 48,59 miliardi di dollari, ma ampiamente oltre il consenso posto a 45,3 miliardi di euro.
Per quanto riguarda l'Ebit Adjusted è sceso del 18% a 3,38 miliardi di dollari, rispetto ad attese poste a 2,72 miliardi di dollari, mentre l'utile è passato dai 3,05 miliardi dell'anno precedente agli attuali 1,33 miliardi di euro. In questo contesto l'utile per azione si è attestato a 2,8 dollari, in calo rispetto ai 2,96 dollari registrati nello stesso periodo del 2024 ma oltre il consenso situato a 2,32 dollari. Da sottolineare che nel corso del terzo trimestre le vendite di auto negli Stati Uniti sono cresciute del 6%.
Nella lettera ai propri azionisti il numero uno di GM, Mary Barra, ha sottolineato che l'azienda ha contabilizzato un onere straordinario da 1,6 miliardi di dollari legato alla revisione della strategia sui veicoli elettrici. Questo dopo la decisione della Casa Bianca di eliminare il credito d’imposta da 7.500 dollari sui modelli a batteria e di allentare le normative sulle emissioni.
Grazie sia a un aumento delle vendite di SUV e Pickup che alla revisione al ribasso dell'impatto dei dazi, General Motors ha rivisto al rialzo la guidance sull'anno in corso. Nello specifico il gruppo prevede un utile netto rettificato tra i 12-13 miliardi di dollari, rispetto alla precedente previsione posta tra i 10-12,5 miliardi di dollari. L'utile per azione dovrebbe attestarsi tra 9,75 e 10,50 dollari, rispetto ai 9,45 dollari attesi dal mercato, mentre il flusso di cassa è visto nel range 10-11 miliardi di dollari, in aumento dalla precedente previsione tra i 7,5-10 miliardi di dollari.
Azioni General Motors: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come stanno rispondendo le azioni General Motors sulla Borsa statunitense. Con volumi in deciso aumento rispetto alla media giornaliera mensile, è una seduta all'insegna del rally per il titolo General Motors che, con un rialzo superiore al 14%, si porta oltre i 66 dollari che rappresentano i massimi degli ultimi 3 anni.
Con un tutti gli indicatori impostati al rialzo, le attese sono per una continuazione di questo deciso movimento ascendente prima in direzione dei 67-68 dollari, massimi assoluti, e a seguire la soglia dei 70 dollari. Il superamento di questi ultimi livelli andrebbe a rafforzare ulteriormente il quadro grafico, con possibili ulteriori allunghi fin verso i 75 dollari. In questo contesto, eventuali prese di beneficio che dovessero riportare le quotazioni verso i 55 euro, minimi delle ultime settimane e dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, potrebbero rappresentare delle nuove occasioni di acquisto.
Al contrario, una discesa delle azioni sotto i livelli appena menzionati dovrebbero aprire la strada a una fase discendente più marcata, con un primo target i 52,5 dollari e successivamente i 51,35 dollari, dove troviamo la media mobile di lungo periodo. La violazione di questi supporti dovrebbe far proseguire la discesa in direzione dei 50 dollari e in seguito i 48,5 dollari, dove troviamo la trendline rialzista che parte dai minimi di novembre 2023 e congiunge quelli toccati nello scorso mese di aprile.
Fondamentale sarà la tenuta di queste ultime aree, per evitare un deciso indebolimento del quadro grafico, con prossimi target sui 45 dollari.
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