Dopo decenni di sottoperformance, le azioni europee quest'anno stanno cercando di tenere il passo di Wall Street. Nei primi mesi del 2025, l'indice Stoxx 600 ha fatto meglio dell'S&P 500 grazie ai piani plurimiliardari della Germania per investire nella difesa e nelle infrastrutture, e alle preoccupazioni per i dazi commerciali statunitensi che hanno messo sotto pressione le azioni americane. Da aprile, però, lo scenario è cambiato. Il benchmark statunitense ha messo in scena un recupero prodigioso sugli accordi tariffari e sul boom dell'intelligenza artificiale.
Ora i due indici sono appaiati e il testa a testa da qui alla fine dell'anno probabilmente dipenderà da alcuni fattori. Innanzitutto, sarà importante l'esito della stagione delle trimestrali. In USA le aziende sono partite con il piglio giusto grazie agli utili solidi delle grandi banche, mentre i dati trimestrali incoraggianti di LVMH fanno sperare per una rinascita del lusso in Europa.
Le Borse del Vecchio Continente pagano però il fatto di non poter sfruttare a pieno la frenesia dell'intelligenza artificiale in quanto le aziende europee, a differenza di quelle americane, sono meno orientate alla tecnologia e più inclini ai beni di consumo e alle materie prime. Questo significa che lo stato di salute dell'economia è decisivo per le quotazioni in Borsa.
Una variabile importante è anche la situazione politica della Francia. Il primo ministro Sébastien Lecornu è riuscito a sopravvivere a due voti di fiducia dell'Assemblée National questa settimana grazie all'accordo sulla riforma del sistema pensionistico. Tuttavia, il governo continua a reggersi su una stabilità precaria e le discussioni in aula sulla legge di bilancio rischieranno comunque di far saltare l'ennesimo esecutivo.
Wall Street ha in questo momento la
spina nel fianco dello shutdown, che sta paralizzando le attività non essenziali degli Stati Uniti e impedisce di conoscere dati importanti sull'economia a stelle e strisce. Ultimamente, inoltre, è scoppiata la
bomba delle banche regionali, che hanno denunciato perdite su crediti derivanti da probabili frodi di alcuni mutuatari (
Banche regionali USA: attenzione agli scarafaggi di Jamie Dimon).
Sia le azioni europee che quelle americane saranno soprattutto condizionate da cosa succederà sul fronte del rischio di una nuova guerra commerciale tra USA e Cina se entro novembre non verrà trovata un'intesa che eviti altri dazi.
Azioni europee: gli strategist vedono la fine del rally
Un dato confortante per gli investitori sulle azioni europee è la tendenza stagionale positiva. Secondo i dati elaborati da Bloomberg, storicamente in media lo Stoxx 600 è salito del 3,6% negli ultimi tre mesi dell'anno.
Tuttavia, un sondaggio realizzato da Bloomberg su 18 strategist riporta che le previsioni medie del benchmark per fine anno sono di 560 punti, leggermente in calo rispetto alle quotazioni attuali. "Vediamo solo guadagni modesti per l'Europa, poiché le ultime notizie dalla Cina, combinate con la stagione dei rapporti, potrebbero essere una fonte di volatilità", ha detto Beata Manthey di Citigroup. Per l'esperta, l'indice borsistico europeo si fermerà intorno ai 570 punti. Maggiore ottimismo sulle prospettive per la metà del 2026. "La chiave per un rialzo sostenuto saranno gli utili", ha affermato.
Emmanuel Cau, strategist di Barclays vede positività sul fatto che "le valutazioni delle azioni siano tornate ai minimi, l'euro si sia stabilizzato e i fondamentali economici continuino a migliorare". Tuttavia, il suo obiettivo di fine anno di 570 punti non comporta grosse modifiche rispetto ai livelli attuali.
Più pessimista è Roland Kaloyan, responsabile della strategia azionaria europea di Société Générale, il cui target per lo Stoxx 600 a fine 2025 è di 530 punti. "Ci aspettiamo ancora che il mercato sia un po' sotto pressione entro la fine dell'anno, date le incertezze politiche e geopolitiche e la mancanza di uno slancio positivo degli utili", ha affermato. "Tuttavia, siamo più ottimisti sul 2026, poiché alcuni stimoli fiscali e una politica monetaria ancora accomodante potrebbero sostenere gli indici azionari europei", ha aggiunto.