Uno degli aspetti più controversi del takeover del Credit Suisse da parte di UBS è rappresentato dal trattamento riservato ai detentori dei bond AT1 della banca caduta in disgrazia. A seguito dell’operazione, orchestrata dalla Banca centrale svizzera, i 16 miliardi di bond AT1 dell’ex seconda banca elvetica sono stati completamente svalutati.
La decisione, che di fatto ha reso il debito più rischioso del capitale azionario, ha messo sul piede di guerra gli investitori, che hanno avviato azioni legali sia contro la Finma (l'ente di regolamentazione finanziaria) e sia contro le autorità elvetiche, e fatto crollare il mercato di questi strumenti (la ripartenza si deve alle nuove emissioni di BNP Paribas, BBVA e Société Générale).
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Cosa sono le obbligazioni AT1?
Le obbligazioni Additional Tier–1 sono strumenti di debito che svolgono il ruolo di “cuscinetto” in circostanze estreme. In pratica si tratta di titoli la cui caratteristica principale è quella di partecipare all'assorbimento delle perdite della banca quando gli indici patrimoniali dell'istituto scendono sotto un certo livello (il loro nome prende proprio spunto dall’indice di patrimonializzazione Tier 1). Dotate di un merito di credito inferiore rispetto all’entità che li emette, gli AT1 presentano una cedola più elevata.
Si tratta di titoli “perpetui” che non vengono mai rimborsati se non, eventualmente, a discrezione dell'emittente.
UBS torna ad emettere AT1
A meno di 8 mesi dall’operazione di salvataggio, UBS, che già da qualche mese stava sondando il mercato, oggi ha lanciato un'operazione di raccolta di nuove obbligazioni AT1 in dollari, suddivise tra debito rimborsabile a 5 e 10 anni. Sulla base delle indicazioni che arrivano dalle sale operative, la prima è collocata a circa il 10% di rendimento, quella decennale a circa il 10,125%.
La banca ha chiuso il terzo trimestre con una perdita lorda di 255 milioni di dollari -prima perdita trimestrale in sei anni - proprio a causa dei costi di integrazione ed ora ha necessità di emettere nuovi AT1 per dotarsi di quel cuscinetto che consente alle banche di soddisfare i requisiti patrimoniali di base senza fare esclusivo affidamento sul costo del capitale.
A differenza dei precedenti AT1 di UBS e delle obbligazioni del Credit Suisse che sono state spazzate via, i nuovi AT1 potranno essere convertiti in azioni anziché essere cancellati in caso di difficoltà della banca (per Laurent Frings, responsabile della ricerca sul credito di Aegon Asset Management, questo meccanismo di conversione è destinato a decretare il successo dell’operazione). S&P ha assegnato alla nuova emissione un rating “BB”, cinque tacche al di sotto della valutazione “A-” assegnata alla banca.
Il 20 ottobre l’istituto guidato da Sergio Ermotti ha annunciato l’intenzione di rimborsare, il prossimo 28 novembre, l'Additional Tier 1 da 700 milioni di SGD (Dollari di Singapore) in circolazione (prima data di call) ed ha un'obbligazione da 2,5 miliardi di dollari richiamabile a fine gennaio. Secondo Filippo Alloatti, responsabile del credito finanziario di Federated Hermes, UBS ha un deficit di AT1 di circa 11 miliardi di dollari.