Nel mercato dei titoli di Stato americani si sta per avere un'inversione della curva dei tassi. Questo sta mettendo parecchio in apprensione gli investitori, in quanto ciò è precursore di una recessione. Normalmente i rendimenti dei T-Note a lunga scadenza sono più elevati rispetto a quelli a breve scadenza, perché l'aspettativa è che i prezzi dei beni al consumo crescano nel lungo periodo e quindi gli operatori di mercato chiedano rendimenti più alti.
Quando invece la differenza tra i rendimenti alle varie scadenze tende a restringersi e quindi la curva ad appiattirsi, questo significa che
il mercato sta scontando una situazione turbolenta nel breve, dove la
Federal Reserve alza i tassi per frenare l'inflazione, come sta facendo adesso. Quindi gli investitori tendono a vendere titoli di Stato e a chiedere rendimenti alti.
Lo scenario più grave è quando i tassi a breve sono addirittura superiori rispetto a quelli a lungo termine, determinando l'inversione della curva. In quel caso, il mercato si attende che ci sarà una recessione in arrivo e che con il passare del tempo la Fed dovrà abbassare i tassi d'interesse.
Titoli di Stato: nel breve inversione curva non preoccupa
L'inversione della curva comunque non significa che la recessione arrivi subito. Facendo un excursus storico, si può vedere che un'inversione si è verificata nel 2005, ma si è dovuto aspettare 3 anni perché avvenisse una recessione, con lo scoppio della
Grande Crisi del 2008, culminata nel fallimento della Lehman Brothers.
Normalmente le azioni nei 12 mesi successivi all'inversione hanno una performance positiva. In base ai dati del Dow Jones Market, a partire dal 1978 in media l'indice S&P 500 sale del 7,4% l'anno dopo in cui i rendimenti dei T-Note a 2 anni scavalcano quelli dei titoli di Stato decennali. Questi 2 rendimenti sono i più seguiti per fare il paragone tra le scadenze a breve e a lungo termine.
Tuttavia, alcuni analisti considerano i Treasury a 3 mesi piuttosto che quelli a 2 anni, in quanto li considerano ancora più affidabili per lo scopo. In questa circostanza, dopo un'inversione tra i rendimenti a 10 anni e 3 mesi, il guadagno medio dell'S&P 500 per i 12 mesi successivi si attesta all'1,4%.
Seguendo tale percorso si è per il momento un po' più tranquilli, perché la distanza tra quanto sta producendo in termini percentuali il bond a 10 anni rispetto a quello a 3 mesi è più cospicua se paragonata a quella ormai quasi azzerata tra il rendimento dello stesso Treasury decennale e il rendimento del titolo a 2 anni.