Il flirt dei rendimenti dei titoli di Stato USA con la soglia psicologica del 5% mette in evidenza una certa ripidità della curva dei tassi statunitensi. L'aumento dei rendimenti a lunga scadenza nei mercati obbligazionari ha esercitato pressione anche sulle azioni a Wall Street, in quanto ciò impatta sul valore delle società calcolato come attualizzazione degli utili futuri. Tassi di attualizzazione più alti implicano un valore di equity più basso e il mercato tende ad adeguarsi di conseguenza. Ciò è particolarmente vero per le società legate alla crescita, che prendono maggiormente a prestito per finanziare gli investimenti.
I titoli di Stato USA hanno visto aumentare il rendimento per diverse ragioni. Innanzitutto, a seguito del verdetto della Corte d'Appello federale che ha dichiarato illegale la maggior parte dei dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. L'amministrazione Usa ha dichiarato di volersi rivolgere alla Corte Suprema, ma se la sentenza dovesse essere confermata, Washington sarebbe costretta a rimborsare miliardi di dollari raccolti dalle imposte. Ciò rischierebbe di mettere in crisi il bilancio statale e quindi il mercato dei titoli pubblici.
In secondo luogo, il mercato si è agitato allorché Trump ha provato a licenziare la governatrice della
Federal Reserve Lisa Cook. "Anche le preoccupazioni per l'indipendenza della Fed hanno contribuito ai movimenti del mercato obbligazionario", ha scritto in una nota Jim Reid, Head of Macro and Thematic Research di Deutsche Bank. In realtà, gli investitori temono che se la Fed dovesse cedere alle pressioni di Trump, l'inflazione tornerebbe ad affacciarsi minacciosa costringendola nel lungo periodo a rialzare in modo aggressivo il costo del denaro.
Molto importante sarà la lettura dei dati sul mercato del lavoro statunitense di questo venerdì per comprendere come la Fed intenda muoversi a partire dalla riunione del 16/17 settembre. Risultati deludenti potrebbe indurre l'istituto guidato da Jerome Powell ad accelerare i tagli dei tassi.
Titoli di Stato USA: prezzi ai minimi entro metà settembre?
Il mercato obbligazionario USA in questo momento quindi è sotto pressione, ma fin dove potranno spingersi i prezzi e i rendimenti? Secondo uno studio di Macquarie, realizzato utilizzando un modello ciclico di 40 anni, è probabile verrà raggiunto un minimo dei prezzi entro la metà di settembre.
Sulla base di questo, i movimenti di prezzo dal massimo del 2023 hanno formato una "fase di congestione ampia", con una formazione rettangolare principale che mostra un pattern "più alto per più tempo". Per quanto il movimento di mercato resti "molto difficile da prevedere", la società di investimenti australiana ritiene che l'attuale comportamento del mercato obbligazionario statunitense appaia rispecchiare i modelli visti nel 2017. E questo suggerisce che un livello di minimo si verificherà entro la prima metà del mese.