L’Austria è stato il primo Paese europeo a spingersi così lontano sulle scadenze, con l’emissione del bond centenario Austria 0,85% 20 settembre 2120. Il codice ISIN è AT0000A2HLC4 e il titolo paga una cedola fissa annua dello 0,85%, con stacco il 20 settembre di ogni anno, fino alla naturale scadenza nel 2120, quando rimborsa il capitale a 100. L’emissione originaria risale al settembre 2020, in piena fase di politica monetaria ultra-espansiva da parte della BCE.
Austria 2120: quotazione e volatilità
L’Austria 2120 è trattato sui mercati regolamentati europei e presso le principali controparti bancarie OTC. Il prezzo ha conosciuto oscillazioni fortissime: nei primi mesi di vita, con i tassi ai minimi storici, è arrivato a superare quota 140, offrendo rendimenti vicinissimi allo zero.
Con il successivo rialzo dei tassi da parte della BCE, il titolo è crollato fino a toccare i 35 euro per poi stabilizzarsi nell’area dei 40–45 euro. Queste escursioni così ampie derivano dalla sua vita residua straordinariamente lunga: un titolo che scade nel 2120 ha una duration modificata elevatissima e quindi reagisce in maniera amplificata a qualsiasi movimento dei rendimenti.
Austria 2120: rendimento tra cedola e capital gain potenziale
Con un prezzo intorno a 29,6 euro e una cedola annua dello 0,85%, il rendimento corrente (cedola/prezzo) si aggira attorno all’1,7% lordo. Tuttavia, l’indicatore più significativo resta il rendimento effettivo a scadenza, che considera anche il rimborso finale a 100 nel 2120: oggi il rendimento a scadenza si colloca attorno al 3,24% lordo.
Per un investitore dell’Eurozona, le cedole e le eventuali plusvalenze sono soggette a una tassazione del 27,5% in Austria, mentre in Italia l’imposta sui titoli di Stato di Paesi “white list” come l’Austria è del 12,5%. Questo rende il rendimento netto particolarmente interessante: il rendimento effettivo netto per un investitore italiano è attualmente intorno al 2,96%.
Austria 2120: perché viene definito un titolo “estremo”
La caratteristica che rende unico l’Austria 2120 è la sua suscettibilità ai movimenti dei tassi. Piccolissime variazioni dei rendimenti possono produrre enormi oscillazioni di prezzo: un taglio di 50 punti base da parte della BCE potrebbe tradursi in rialzi anche del 20% sul titolo, mentre un rialzo di pari entità può affondarlo di altrettanto.
Questo lo rende uno strumento amato dai trader e dagli investitori speculativi che vogliono scommettere sulla direzione della politica monetaria, ma poco adatto a chi cerca stabilità e cedole consistenti.
Austria 2120: opportunità e rischi in portafoglio
L’Austria 2120 rappresenta un’opportunità per chi ritiene che i tassi nell’Eurozona, dopo la fiammata inflazionistica, tenderanno a stabilizzarsi o addirittura a scendere nei prossimi anni. In tale scenario il titolo potrebbe regalare plusvalenze importanti.
Al contrario, il rischio principale è quello legato a un’inflazione persistente o a una politica monetaria restrittiva che costringa la BCE a mantenere tassi elevati: in questo caso i prezzi del bond resterebbero depressi ancora a lungo. C’è infine il rischio legato al tempo: parliamo di uno strumento con scadenza a 100 anni, il cui valore reale delle cedole potrebbe venire eroso dall’inflazione.