Sul mercato dei titoli di Stato europei si è manifestata una situazione insolita questa settimana. Il rendimento degli OAT francesi a 5 anni ha superato quello dei BTP per la stessa scadenza. Si tratta di un evento che non accadeva dal 2005. Gli investitori ora si chiedono quando avverrà la stessa cosa per le obbligazioni decennali.
Lo spread si aggira a poco oltre i 15 punti base, minimo dal 2007. Quindi, si è sulla buona strada affinché anche per le scadenze a 10 anni ci sia il sorpasso. Se si pensa che solo tre anni fa il divario era di 200 punti base, si ha la misura di quanto negli ultimi tempi il panorama europeo sia profondamente mutato.
Ora i titoli di Stato francesi quinquennali sono i più performanti dell'Eurozona, dopo quelli della Lettonia. Uno scenario strano se si pensa che i Buoni del Tesoro transalpini sono stati sempre considerati espressione di stabilità e sicurezza.
Titoli di Stato europei: perché l'Italia è preferita alla Francia
Secondo Christoph Rieger, responsabile della ricerca sui tassi e sul credito di Commerzbank, adesso è solo questione di tempo prima che i rendimenti decennali francesi si allineino a quelli italiani. Ma perché gli investitori si stanno allontanando dalla Francia per convergere verso l'Italia? "I fondamentali e il contesto politico sono molto impegnativi per le obbligazioni francesi", ha detto Rieger.
Parigi è stata investita negli ultimi anni da una precaria stabilità politica, in un contesto in cui nel Paese c'è sempre più insoddisfazione abbinata alla mancanza di un chiaro orientamento politico dei cittadini. La posizione del presidente della Repubblica Emmanuel Macron è debole, anche perché sostenuta da un parlamento frastagliato. Dal punto di vista economico, la Francia è in preda a una bassa crescita, con un deficit elevato e un debito pubblico in aumento. Senza contare le tensioni sociali legate all'immigrazione e le conseguenze della crisi energetica e delle questioni geopolitiche.
L'Italia invece è vista in una posizione migliore. Dopo anni in cui è stata ritenuta simbolo della politica fiscale dissennata e incontrollata, recentemente Roma ha guadagnato fiducia tra gli investitori. Contrariamente alle aspettative, il premier Giorgia Meloni ha condotto abilmente un rapporto con l'Europa in maniera tutt'altro che litigiosa e conflittuale, mentre ha saputo tenere in ordine i conti con manovre fiscali oculate e responsabili.
Alcuni dati macroeconomici, come la crescita dell'occupazione, sono segni incoraggianti. Inoltre, a differenza di quanto avviene in Francia, il governo italiano può contare su una maggioranza parlamentare solida. In sostanza, per anni le obbligazioni italiane hanno avuto un rendimento molto più alto rispetto ad altri Paesi europei, in primis la Francia. Questo perché gli investitori chiedevano un premio al rischio per un contesto politico tumultuoso e un debito pubblico al limite della sostenibilità. Oggi, la situazione è capovolta. E anche se il debito pubblico rimane il più elevato della Zona Euro, dopo quello della Grecia, sembra sia sotto controllo.