Oro, argento e rame: ecco perché il rally non è ancora finito | Investire.biz

Oro, argento e rame: ecco perché il rally non è ancora finito

28 mag 2024 - 11:00

28 mag 2024 - 11:08

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Gli analisti stimano che oro, argento e rame potrebbero segnare nuovi record. Vediamo quali sono le ragioni del rally e perché c'è ancora spazio di crescita

Oro, argento e rame viaggiano nei pressi dei massimi, storici o degli ultimi decenni. Il prezzo del metallo giallo la scorsa settimana è arrivato al top di 2.454 dollari l'oncia prima di rientrare verso l'area dei 2.340 dollari attuali. La grande spinta per l'oro è determinata da vari fattori. In primo luogo gli investitori sentono la pressione delle tensioni geopolitiche e dei rischi per l'economia e i mercati; di conseguenza comprano il metallo prezioso nella veste di bene rifugio.
 
Un secondo aspetto da considerare è l'aspettativa che i tassi di interesse delle Banche centrali saranno ridotti con il raffreddamento dell'inflazione. L'attuale livello dei tassi rende l'oro meno vantaggioso da detenere rispetto ad altri asset rifugio come ad esempio i titoli di Stato USA.
 
In terzo luogo, la discesa del dollaro USA nelle ultime settimane ha favorito le quotazioni dell'oro. Dal momento che il metallo è scambiato in dollari, gli investitori non americani hanno il cambio dalla loro parte e quindi aumentano la domanda della materia prima.
 
Infine, c'è stato un incremento della domanda cinese. Secondo i dati forniti dal World Gold Council (WGC), la Cina è diventata dal 2023 il più grande acquirente di oro mondiale superando l'India. "Mentre i rischi geopolitici hanno continuato a sostenere la domanda di beni rifugio, un impressionante aumento della domanda di oro in Cina nel 1° trimestre del 2024 ha in gran parte alimentato il rally dei prezzi", hanno scritto gli strategist di ANZ. Lo scorso anno i consumatori cinesi hanno acquistato complessivamente 603 tonnellate di gioielli d'oro, in aumento del 10% rispetto al 2022, sottolinea il WGC.
 
L'argento è salito altresì alla ribalta, toccando la scorsa settimana il massimo dal dicembre del 2012 di 32,75 dollari l'oncia, prima che le prese di profitto lo facessero ritracciare verso 31,5 dollari. Il metallo ha il vantaggio di essere utilizzato ampiamente nella produzione industriale, in particolare per quanto riguarda automobili, pannelli solari, dispositivi elettronici e gioielli. "L'argento è stato probabilmente ancora più interessante: finalmente è riuscito a recuperare un discreto ritardo con l'oro", ha affermato Nikos Kavalis, Amministratore delegato della società di consulenza per la ricerca sui metalli preziosi Metals Focus. "Man mano che il mercato si sente più a suo agio e convinto della corsa rialzista dell'oro, sempre più investitori si rivolgono all'argento".
 
Il rame è nel pieno di un rally travolgente. Nel mercato di Londra, lunedì 20 maggio il metallo rosso si è portato nei pressi degli 11.000 dollari alla tonnellata in scia del deficit di offerta. A novembre 2023 il gigante minerario First Quantum Minerals ha interrotto la produzione di Cobre Panamá, una delle più grandi miniere del mondo a seguito di una sentenza della Corte Suprema che ha accolto le proteste a livello nazionale per le preoccupazioni ambientali. La chiusura ha comportato un'ulteriore riduzione delle forniture. La situazione è particolarmente critica, in quanto le grandi aziende minerarie preferiscono acquisire società più piccole piuttosto che investire in un costoso e difficile processo di estrazione. La dimostrazione è data dal tentativo del gigante australiano BHP Group di acquisire il rivale britannico Anglo American.
 
 

Oro, argento e rame: cosa aspettarsi ora?

Dopo questa lunga cavalcata, ci si chiede se oro, argento e rame continueranno, e fino a quando, la corsa che ha portato le quotazioni a livelli record.
 
Per quanto riguarda l'oro, Joni Teves, Precious Metals Strategist di UBS, è convinto che il prezzo "possa raggiungere nuovi massimi". La scorsa settimana, la banca svizzera ha alzato le previsioni a 2.500 dollari entro la fine di settembre e a 2.600 dollari prima della conclusione del 2024. Tutto ciò sulla base del rafforzamento della domanda cinese e di una serie di dati macroeconomici deboli dagli Stati Uniti nel mese di aprile che hanno aumentato le aspettative di tagli ai tassi di interesse.
 
Quanto all'argento, Teves ritiene che la forte correlazione con l'oro porterà beneficio anche al metallo più debole. Inoltre, l'argento si trova "in una buona posizione per sovraperformare l'oro quando la Federal Reserve allenterà la sua politica monetaria, soprattutto perché i fondamentali della domanda e dell'offerta rimangono tesi", ha affermato. Daniel Hynes, senior commodity strategist di ANZ, parla di "deficit strutturale del mercato dell'argento", con l'offerta in ritardo rispetto alla domanda. A suo giudizio, questo potrebbe alimentare il rally dei prezzi.
 
E il rame? Gli strategist di Citigroup non hanno dubbi su uno scenario rialzista nei prossimi 12-18 mesi, con le quotazioni che potrebbero arrivare a 12.000 dollari nello scenario di base e a 15.000 dollari in quello rialzista. Molto dipenderà dal "grado di allentamento della Fed e dalla ripresa del settore manifatturiero globale", hanno scritto gli esperti della banca americana, che sottolineano un "sentiment rialzista" nei mercati per i metalli industriali.
 
 
 

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