I metalli preziosi come oro e argento hanno il vento in poppa: le quotazioni dell'oro viaggiano pressi del massimo storico di 2.436 dollari l'oncia raggiunto il mese scorso mentre il prezzo dell'argento si trova non lontano dal top aggiornato questo mese a 30,10 dollari.
Ciò che attira gli investitori verso questi asset è soprattutto la loro funzione di bene rifugio in una situazione di incertezza generale a livello geopolitico ed economico, nonché la loro capacità di conservazione del valore in un ambiente di elevata inflazione.
A questo si aggiunge il fatto che ora le Banche centrali si apprestano a tagliare i tassi di interesse spingendo così in basso il rendimento di altri strumenti finanziari concorrenziali come i titoli di Stato. I metalli preziosi, infatti, essendo attività non redditizie, scontano un costo opportunità della loro detenzione minore quando i rendimenti sul mercato scendono.
Metalli preziosi: dove arriveranno oro e argento?
La domanda ora è se la corsa dei metalli si appresta ad arrivare al capolinea oppure ha ancora spazio. Alcuni strategist ritengono che la seconda opzione sia più valida in questo momento.
Tra di essi vi è JC O'Hara, Chief technical strategist di ROTH Capital Partners, secondo cui l'oro è pronto a superare i recenti massimi raggiunti ad aprile. Per i prossimi mesi, ha dichiarato l'esperto, "possiamo fissare un obiettivo di prezzo tecnico al rialzo a 2.600 dollari". Ciò implica una potenzialità di crescita di quasi il 10% dai valori attuali. O'Hara punta anche sull'argento, sostenendo che se i prezzi riusciranno a oltrepassare quota 30 dollari, "avranno poca resistenza fino all'area dei 35/37 dollari".
Anche gli strategist della danese Saxo Bank confidano in un prolungamento del rally di oro e argento. Per quanto riguarda il metallo giallo, l'istituto vede nei 2.400 dollari un punto di approdo a breve termine, mentre l'argento potrebbe salire fino a 30 dollari.
Non è dello stesso avviso invece Ewa Manthey, strategist delle materie prime presso la banca olandese ING. In una nota di questo mese ha affermato che
il percorso dell'oro sarà frenato dalla politica monetaria della Federal Reserve, che "continua il suo approccio cauto", e dal fatto che le tensioni geopolitiche siano già incorporate nel prezzo attuale. Per questa ragione, Manthey si aspetta che le quotazioni del prezioso si aggirino intorno ai
2.250 dollari l'oncia nel secondo trimestre, mantenendo una media nel 2024 di 2.218 dollari. Questo significherebbe una discesa di oltre 5 punti percentuali dai valori odierni. ING in precedenza aveva stimato quotazioni dell'oro intorno a 2.300 dollari di media nell'ultimo trimestre del 2024.