Le quotazioni del petrolio WTI proseguono al rialzo, in scia al rimbalzo registrato dal 22 agosto, dopo la notizia dell’escalation delle tensioni in Medio Oriente. Israele ha sferrato un attacco in Libano contro diversi target di Hezbollah, prima che l’organizzazione sostenuta dall’Iran lanciasse più di 300 razzi sul suo territorio.
“L’attacco preventivo di Israele in Libano, avvenuto nel fine settimana al fine di anticipare un attacco imminente da parte di Hezbollah, dovrebbe portare i prezzi del petrolio crude (WTI) ad avanzare questa mattina, estendendo il rally verso quota $77,50, prima di salire a $80”, ha spiegato Tony Sycamore, analista di IG.
I prezzi della materia prima energetica avevano già rialzato la testa la scorsa settimana, mentre il mercato prezzava l’arrivo di un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve il prossimo mese, dopo le parole del governatore Jerome Powell al simposio di Jackson Hole. Vediamo ora il quadro grafico e come operare secondo l’analisi tecnica.
Materie prime, petrolio WTI: analisi tecnica e strategie operative
Il petrolio WTI si mantiene impostato al rialzo nel breve termine, grazie al rimbalzo registrato la scorsa settimana da area 71,50 dollari al barile. Nonostante la ripresa dei compratori però, le quotazioni rimangono ancora all’interno dell’ampio trading range che vede come aree di supporto i livelli a 73,20 e 70,50 dollari e come resistenze area 79 e 82 dollari al barile.
Per quanto riguarda la stagionalità, analizzata con la piattaforma Forecaster, gli archi temporali selezionati mostrano una fase laterale-rialzista che potrebbe continuare indicativamente fino alla fine della prima decade di ottobre, seguita da una possibile fase di debolezza fino a metà dicembre.
A livello operativo, segnali di forza presso i supporti menzionati prima a 73,20 e 70,60 dollari potrebbero essere sfruttati per strategie rialziste, che avrebbero come primo target la resistenza a 79 dollari. Il superamento di quest’ultimo livello darebbe ulteriore spazio di manovra ai compratori, idealmente fino alla resistenza a 82 dollari.
Il quadro grafico, al momento favorevole ai compratori nel breve termine, muterebbe a favore di strategie short con la violazione dei 70 dollari, minimi segnati a inizio giugno scorso, mossa che potrebbe trasportare i prezzi prima al test dei 66,70 dollari e successivamente dei minimi di dicembre 2023 a 63 dollari al barile.
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