Il petrolio WTI scambia in area 59 dollari al barile, mantenendosi all’interno della tendenza ribassista di più lungo periodo. La debolezza del greggio riflette il crescente ottimismo per un possibile cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, dopo le nuove iniziative diplomatiche promosse dagli Stati Uniti. Vediamo tutti i dettagli e la possibile strategia.
WTI: pressioni al ribasso con i progressi diplomatici
Il clima di distensione è aumentato dopo l’incontro a Mosca tra il presidente russo Vladimir Putin e Steve Witkoff, inviato speciale del presidente USA Donald Trump. Qualsiasi segnale concreto verso un accordo di pace potrebbe esercitare ulteriori pressioni al ribasso sui prezzi del petrolio, riducendo il premio al rischio legato al conflitto.
Allo stesso tempo, eventuali nuove escalation potrebbero invece riportare forza al mercato. Nelle ultime ore, ad esempio, l’attacco di droni ucraini a un terminal del Caspian Pipeline Consortium nel Mar Nero ha costretto la struttura a interrompere le operazioni, ricordando quanto la situazione resti fragile.
Focus su Fed e scorte EIA
Sul fronte della politica monetaria, le attese di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve hanno offerto un potenziale sostegno al petrolio. Secondo il CME FedWatch Tool, i trader attribuiscono ora quasi l’89% di probabilità a una riduzione di 25 punti base la prossima settimana, un netto aumento rispetto al 63% di un mese fa. Un eventuale indebolimento del dollaro, legato a una Fed più accomodante, renderebbe il WTI più conveniente per gli acquirenti internazionali.
Gli operatori attendono inoltre il report settimanale dell’Energy Information Administration (EIA) sulle scorte statunitensi. I dati dell’API diffusi martedì hanno mostrato un calo di 2,48 milioni di barili nella settimana terminata il 23 novembre, un dato maggiore rispetto alla diminuzione della settimana precedente. In questo contesto, vediamo ora il quadro grafico e la possibile strategia.
Materie prime, petrolio WTI: analisi tecnica e strategie operative

Le quotazioni del petrolio WTI rimangono all’interno della tendenza ribassista in atto da fine giugno. Nel breve termine i prezzi si trovano in prossimità dell’area di supporto compresa tra i livelli orizzontali a 57,10 e 55,92 dollari al barile, zona dalla quale eventuali segnali di forza potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di strategie long.
Per quanto riguarda la stagionalità - analizzata con la piattaforma Forecaster - gli archi temporali selezionati mostrano una possibile fase negativa fino alla fine della seconda decade di dicembre, seguita da una possibile fase rialzista che potrebbe durare fino alla prima settimana di marzo.


Il tool “Projection” della piattaforma Forecaster, con scadenza a un mese, evidenzia - negli scenari “best match” e “short” – potenziali ribassi compresi tra il 12% e il 15% circa. Guarda il video di presentazione della funzionalità, PREVEDERE I MERCATI CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: la nuova funzionalità di Forecaster Terminal.

Si potrebbero dunque valutare strategie short di breve termine in caso di segnali di debolezza in area 60 dollari al barile. In tal caso, eventuali posizioni in vendita avrebbero come primo obiettivo area 56 dollari e un target più ambizioso in area 50,30 dollari.
DISCLAIMER
Investire.biz non offre servizi finanziari, regolamentati o di investimento. Le informazioni presenti sul sito non devono essere considerate consigli di investimento personalizzati e sono disseminate sul sito e accessibili al pubblico in generale. Tutti i link e i banner sui siti web della società puntano verso società finanziarie, fornitori di servizi di investimento o banche regolamentate in Europa. Si prega di leggere Dichiarazione di non responsabilità, Informativa sui rischi, Informativa sul trattamento dei dati personali e Termini e condizioni prima di utilizzare questo sito Web. Qui è invece possibile trovare le informazioni sul produttore dell'analisi.