Dopo il forte ribasso visto a inizio ottava, le quotazioni dell’oro sono salite per il quarto giorno consecutivo grazie all'indebolimento del dollaro USA e alle crescenti tensioni in Ucraina, che hanno alimentato la domanda di beni rifugio.
Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ieri ha avvertito che le sue forze potrebbero colpire i “centri decisionali” di Kiev con missili balistici, come ritorsione per gli attacchi ucraini alla Russia con missili occidentali.
In questo contesto, il Dollar index ha ceduto terreno questa settimana, registrando la prima ottava con segno negativo dopo otto settimane consecutive di rialzo che hanno permesso all’indice della valuta statunitense di passare da area 100 a 108, prima di ripiegare in quota 106.
Il metallo giallo è ancora in rialzo di quasi il 30% quest'anno, sostenuto dal ciclo di allentamento monetario della Federal Reserve, dagli acquisti delle Banche centrali e dall'aumento delle tensioni geopolitiche. Secondo Goldman Sachs e UBS, il rialzo del metallo prezioso è destinato a continuare anche nel 2025. Entrambi i colossi bancari hanno segnalato previsioni rialziste questo mese.
Inoltre, i mercati prevedono una probabilità superiore al 60%, secondo il CME FedWatch Tool, che la Fed ridurrà nuovamente i tassi di interesse a dicembre, fatto che di solito favorisce l'oro. Vediamo ora il quadro grafico e i livelli da monitorare secondo l’analisi tecnica.
Materie prime, oro: analisi tecnica e strategie operative
I prezzi dell’oro rimangono all’interno dell’ampia struttura laterale in atto da fine settembre, che vede come supporti i 2.601 e 2.537 dollari e come resistenza i 2.790 dollari l’oncia. Nelle ultime ottave le quotazioni del metallo giallo hanno ripreso forza da area 2.537 dollari tornando in zona 2.660 dollari l’oncia. L’attuale quadro grafico di breve periodo farebbe privilegiare strategie "long".
Per quanto riguarda la stagionalità - analizzata con la piattaforma Forecaster - gli archi temporali selezionati mostrano una possibile fase laterale-ribassista fino a metà dicembre, seguita da una possibile ripartenza sostenuta fino a metà aprile 2025.
A livello operativo quindi, si potrebbero valutare strategie in acquisto nel caso di segnali di forza sui supporti a 2.601 dollari o 2.537 dollari l’oncia. Nel primo caso, il primo obiettivo potrebbe essere posto sulla resistenza a 2.684 dollari, mentre un secondo obiettivo sui massimi segnati a fine ottobre scorso in area 2.790 dollari l’oncia.
Strategie long intraprese dal supporto a 2.537 dollari avrebbero come primo target area 2.600 dollari e un secondo obiettivo a 2.684 dollari. La violazione del sostegno a 2.537 dollari, muterebbe il quadro grafico a favore dei venditori, con primo obiettivo in area 2.470 dollari e successivo a 2.430 dollari l’oncia.
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