L'oro è stabile all'indomani delle osservazioni del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, e in attesa dei dati sul mercato del lavoro USA che, in agenda domani, potrebbero influenzare la prossima decisione della Banca centrale sui tassi di interesse.
Il metallo giallo staziona in area 2.650 dollari l'oncia dopo che il numero uno della Fed ha detto di aspettarsi che i funzionari possano muoversi con cautela nel continuare a ridurre i tassi. I dati sui salari non agricoli, attesi domani, sono il prossimo dato importante prima della riunione del FOMC del 17-18 dicembre.
Gli operatori sono sempre più convinti che la Fed taglierà il costo del denaro di 25 punti base, con una probabilità del 74% secondo il CME FedWatch Tool, mossa che porterebbe i tassi di interesse al range 4,25%-4,5%. I prezzi dell’oro beneficiano dei tagli dei tassi statunitensi e dagli acquisti delle Banche centrali.
Macquarie: l’oro potrebbe raggiungere i $3.000 nel 2025
Secondo il Macquarie Group, il metallo ha la possibilità di continuare a salire l'anno prossimo, raggiungendo probabilmente un record, grazie al taglio dei tassi da parte della Fed e all'aumento delle riserve di lingotti da parte delle Banche centrali.
Il metallo prezioso potrebbe avere difficoltà nel primo trimestre del 2025 a causa del rafforzamento del dollaro USA, ma in seguito sembrerebbe destinato ad estendere i guadagni, hanno affermato gli analisti, tra cui Marcus Garvey, in una nota in cui hanno alzato le previsioni di prezzo. L’oro potrebbe “sfidare rapidamente” i 3.000 dollari l’oncia se la domanda cinese dovesse aumentare o se le politiche del presidente eletto Donald Trump rischiassero di deteriorare le prospettive fiscali degli Stati Uniti.
Secondo gli analisti di Macquarie, le disponibilità in ETF sono ancora “inferiori del 25% rispetto ai massimi del 2020, il che suggerisce un ampio margine di manovra” per ulteriori acquisti. “In questo caso, riteniamo che il calo dei tassi di interesse sia fondamentale, in quanto riduce l'attrattiva dei fondi del mercato monetario e di altri prodotti di risparmio”.
Secondo Macquarie, i prezzi dovrebbero raggiungere una media di 2.650 dollari nel primo trimestre del 2025. Per gli esperti, da aprile a giugno la media sarà di 2.800 dollari, dopodiché il metallo potrebbe perdere parte del suo fascino. Vediamo ora il quadro grafico e i livelli da monitorare.
Materie prime, oro: analisi tecnica e strategie operative
Le quotazioni dell’oro stazionano in area 2.650 dollari l’oncia, all’interno dell’ampia struttura laterale in atto da fine settembre scorso. Nel caso di ribassi, segnali di inversione in prossimità del supporto orizzontale a 2.605 dollari potrebbero essere sfruttati per l’implementazione di posizioni in acquisto.
Per quanto riguarda la stagionalità - analizzata con la piattaforma Forecaster - gli archi temporali selezionati mostrano una possibile fase di debolezza che potrebbe durare fino a metà mese, seguita da un potenziale rialzo che potrebbe estendersi fino a metà aprile.
A livello operativo, si potrebbero valutare strategie "long" dal supporto menzionato precedentemente a 2.605 dollari. Nel caso dovesse verificarsi un movimento ribassista più significativo, il successivo sostegno al quale si potrebbero valutare nuovi acquisti è quello a 2.537 dollari l’oncia.
La violazione di quest’ultimo supporto muterebbe il quadro grafico a favore dei venditori. Strategie "short" avrebbero come primo obiettivo area 2.480 dollari e un successivo target a 2.350 dollari.
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