I
prezzi del caffè hanno raggiunto un altro picco oggi nel mercato delle materie prime. I futures americani con scadenza marzo 2025 sono arrivati a 325,42 centesimi di dollaro, toccando i
massimi da quasi mezzo secolo.
Il rally è motivato dal crollo del raccolto conseguente alle pessime condizioni del meteo in questa stagione in Brasile e Vietnam, i più grandi produttori mondiali di caffè:
- la principale economia sudamericana - che produce circa il 40% della materia prima a livello globale (dati del Dipartimento dell'Agricoltura USA) - ha dovuto fare i conti con una grave siccità che ha limitato fortemente l'offerta;
- il Vietnam - che ha una quota globale del 16,5% - è stato martoriato da forti piogge che hanno distrutto le piantagioni all'inizio del raccolto e poi dalla siccità durante il periodo di crescita.
Il cambiamento climatico è una preoccupazione persistente per i principali fornitori di caffè, che stanno escogitando soluzioni tecnologiche per rendere i raccolti più resistenti alle avversità meteo, mentre i distributori come Nestlé si cimentano in formule commerciali ingegnose per adeguarsi al calo delle forniture.
Prezzi Caffè: alcune società di trading rischiano il fallimento
Intanto, le società di trading Atlântica Exportação e Importação SA e Cafebras Comércio de Cafés do Brasil SA hanno presentato congiuntamente una richiesta a un tribunale locale di un periodo di grazia di 60 giorni per rinegoziare il debito con i creditori. La situazione si fa difficile per alcuni commercianti, perché gli agricoltori stanno ritardando le consegne nella speranza di spuntare prezzi ancora più alti con il calo della produzione.
Questo significa che i trader devono subire maggiori costi per detenere le posizioni corte sui futures a copertura degli acquisti fisici, rischiando le richieste di margine. In sostanza, i distributori vendono a termine il sottostante attraverso i contratti futures, nell'attesa che arrivi la merce dai produttori. Se la consegna però ritarda, nascono i problemi, perché si crea uno scoperto e il livello di debito aumenta.
Atlantica e Cafebras hanno affermato che sono loro dovuti circa 900.000 sacchi di caffè da parte di coltivatori che non hanno ancora rispettato gli impegni di consegna. Questa settimana, le due società hanno riferito di voler ristrutturare il loro debito, citando proprio i problemi causati dai raccolti scarsi e dai ritardi che hanno determinato un elevato volume di rollover e default delle posizioni.
L'aspetto più preoccupante è che ci sono molti altri player che si trovano in una condizione simile, il che farà aumentare ulteriormente i prezzi del caffè e le perdite degli operatori in bilico. Un'ipotesi è che un numero crescente di trader pensa di non ricevere più i sacchi di caffè che aspetta e quindi di chiudere una posizione corta in perdita, assumendone una lunga sul mercato dei futures. Ciò non fa altro che spingere ancora più in alto le quotazioni della materia prima.