L'oro si mantiene in area 2.550 dollari l’oncia dopo aver ampliato i suoi guadagni ieri in seguito alle crescenti scommesse sul fatto che la Federal Reserve inizierà ad allentare la propria politica monetaria a settembre.
Un taglio dei tassi di interesse in occasione della prossima riunione è diventata una certezza dopo il discorso del presidente della Fed Jerome Powell a Jackson Hole. Venerdì scorso Powell si è detto fiducioso che l'inflazione si stia avvicinando all'obiettivo del 2% della Fed e ha espresso preoccupazione per l'indebolimento del mercato del lavoro.
I commenti di Powell sono stati ripresi dalla presidente della Fed di San Francisco Mary Daly, che ha dichiarato: “Il momento di aggiustare la politica è arrivato. È difficile immaginare che qualcosa possa far deragliare un taglio dei tassi a settembre”.
Daly ha aggiunto che è prematuro conoscere l'entità dei tagli dei tassi, ma ha dichiarato che se l'economia si indebolisce “più del previsto, dovremo essere più aggressivi”. Gli ordini di beni durevoli degli Stati Uniti sono passati da una contrazione del 6,9% a giugno a un'espansione del 9,9% a luglio, superando le previsioni di un aumento del 4%.
Si è trattato del guadagno più significativo dal maggio 2020, a indicare che l'economia è ancora resistente nonostante mostri alcuni segni di rallentamento. Ora che la Fed si concentra sul mercato del lavoro, il rapporto sui salari non agricoli di agosto sarà l'ultimo tassello del puzzle per determinare l'entità del taglio.
I prezzi dei metalli preziosi hanno ricevuto un'ancora di salvezza dalle crescenti tensioni in Medio Oriente, con l'escalation del conflitto tra Israele ed Hezbollah durante il fine settimana. Il timore che il conflitto possa estendersi sarebbe positivo per il metallo giallo. Vediamo ora il quadro grafico e come operare secondo l’analisi tecnica.
Materie prime, oro: analisi tecnica e strategie operative
Le quotazioni dell’oro si mantengono impostate al rialzo nel breve termine, in particolare dai minimi registrati a fine giugno in area 2.350 dollari l’oncia. Con il superamento della resistenza a 2.524 dollari, la struttura tecnica favorirebbe l’implementazione di strategie long in linea con la tendenza dominante.
Per quanto riguarda la stagionalità, analizzata con la piattaforma Forecaster, gli archi temporali selezionati mostrano una fase negativa che potrebbe continuare indicativamente fino all’ultima decade di settembre, seguita da una fase laterale-rialzista che potrebbe estendersi fino alla fine dell’anno.
A livello operativo, segnali di forza in zona 2.525-2.500 dollari l’oncia potrebbero essere sfruttati per strategie rialziste, che avrebbero come primo target la successiva resistenza a 2.570 dollari. Il superamento di quest’ultimo livello darebbe ulteriore spazio per un allungo verso il livello tondo e psicologico a 2.600 dollari l’oncia.
Il quadro tecnico muterebbe a favore dei venditori nel medio periodo con la violazione del supporto a 2.350 dollari l’oncia, mossa che potrebbe dare spazio a posizioni short fino alla prossima area di concentrazione di domanda a 2.260 dollari l’oncia.
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