Le quotazioni dell’oro tentano un rimbalzo oggi, dopo alcune sedute all’insegna della debolezza. Un calo delle aspettative di inflazione dei consumatori negli Stati Uniti aumenta le scommesse del mercato che la Federal Reserve potrebbe iniziare a tagliare i tassi di interesse già a marzo.
La Federal Reserve di New York ieri ha dichiarato che la proiezione dell'inflazione a 1 anno da parte dei consumatori statunitensi nel breve periodo è scesa al livello più basso in quasi tre anni a dicembre, dal 3,4% al 3%. L'inflazione a 3 anni è vista al 2,6% e le pressioni sui prezzi a 5 anni al 2,5% contro il 2,7% di novembre.
Questo scenario, a sua volta, è visto come un fattore chiave che favorisce un recupero dei prezzi del metallo prezioso. D’altra parte, i dati oltre alle attese sull’occupazione USA rilasciati venerdì hanno indicato un mercato del lavoro ancora resiliente e alimentato le speranze di un atterraggio morbido.
Ciò, insieme alle recenti osservazioni “hawkish” di alcuni membri della Fed, ha sollevato incertezza sulla possibilità di un rapido taglio del costo del denaro da parte della banca centrale USA. Questo contesto ha consentito al rendimento del Treasury USA decennale di rimanere oltre il 4%, il che fornisce sostegno al dollaro USA e limita i guadagni per il prezzo dell'oro.
Gli investitori rimangono in attesa dei dati sull'inflazione in agenda giovedì per ottenere nuove indicazioni sulle future mosse della Fed. In questo contesto, vediamo ora il quadro grafico e come operare secondo l’analisi tecnica.
Materie prime, oro: analisi tecnica e strategie operative
Il quadro tecnico dell’oro rimane impostato al rialzo, nonostante il recente calo delle quotazioni in atto da fine dicembre 2023. Al momento i corsi del metallo prezioso rimangono poco sotto alla linea di tendenza ascendente che collega i minimi segnati il 6 ottobre e il 13 dicembre, ora transitante a 2.046 dollari l’oncia.
A livello di stagionalità, con l’aiuto della piattaforma Forecaster, gli archi temporali selezionati vedono complessivamente una fase positiva fino al 24 gennaio, dopo la quale potrebbe seguire una fase correttiva fino al 4 febbraio prima di un nuovo allungo sino a fine mese.
Ricordiamo che le indicazioni stagionali sono fallibili e devono essere confermate dall’effettiva azione dei prezzi. In questo contesto, un eventuale ritorno dei prezzi sopra il livello dinamico evidenziato precedentemente potrebbe dare il via a posizioni long con primo obiettivo di profitto localizzabile in area 2.100 dollari l’oncia.
La struttura grafica rimarrebbe impostata al rialzo fino a che verrà difeso il supporto orizzontale a 1.990 dollari l’oncia. Nel caso di una sua violazione, i corsi del metallo prezioso potrebbero raggiungere la successiva area di concentrazione di domanda a 1.935 dollari l’oncia.