Crisi energetica: per Goldman più profonda di quella degli anni '70 | Investire.biz

Crisi energetica: per Goldman più profonda di quella degli anni '70

07 set 2022 - 07:15

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La banca d'affari americana lancia l'allarme sull'aumento delle bollette, richiamando l'intervento urgente dei Governi europei. Inoltre indica le azioni su cui investire

L'aumento folle delle bollette energetiche in Europa ha agitato i Governi del Vecchio Continente, che stanno cercando una soluzione riparatoria alla drammatica crisi in corso. Tra due giorni i Ministri dell'Energia del blocco dei 27 si riuniranno a Bruxelles per affrontare un problema che in questo momento ha estremo carattere di urgenza. Sul tavolo vi sono due questioni bollenti: il tetto ai prezzi del gas e il razionamento dei consumi.
 
Sul primo punto non sarà facile trovare una soluzione immediata, perché all'interno dell'UE ci sono delle resistenze dettate dalla poca convinzione che la mossa possa funzionare davvero. I critici più scettici mettono in risalto il fatto che stabilire un price cap esponga l'Europa a un deficit di offerta, in quanto la Russia potrebbe rivolgersi altrove per smerciare il suo gas. Ieri però il Ministro spagnolo per la transizione ambientale, Teresa Ribera, si è detta possibilista, sulla base del fatto che in Spagna esiste già una forma di peg che sta funzionando. Tuttavia, l'esponente del Governo iberico ha precisato che non è detto che altrove la misura funzioni allo stesso modo.
 
Per quel che riguarda il razionamento, questa forse sembra essere la strada più praticabile, per quanto richieda un maggiore sacrificio da parte di famiglie e imprese. Helge Haugane, Vicepresidente senior di Equinor, gigante energetico statale norvegese, ha affermato che un price cap sarebbe inutile perché il mercato del gas è di portata mondiale e quindi la mossa non porterebbe a una discesa delle quotazioni del combustibile. Invece, l'alto dirigente ha puntato sull'obiettivo del razionamento, ritenendolo l'unica reale possibilità di calmare i prezzi attraverso la riduzione della domanda. 
 

Goldman Sachs: aumento bollette di 2.000 miliardi nel 2023

Gli analisti di Goldman Sachs invece sostengono che gli sforzi normativi potrebbero alleviare l'aumento delle tariffe energetiche, limitando il calo a breve termine della produzione industriale e disinnescando in gran parte il rischio normativo. A parere della banca d'affari americana, le bollette energetiche per le famiglie europee aumenteranno globalmente di 2.000 miliardi di euro all'inizio del 2023 e questo è un problema che il mercato continua a sottovalutare. Gli esperti sottolineano come le bollette rappresenteranno circa il 15% del PIL della Regione; per questo i Governi non possono più temporeggiare e dovranno intervenire in maniera massiccia.
 
Goldman ritiene che la crisi attuale sia più profonda rispetto a quella petrolifera degli anni '70. Grazie all'introduzione del price cap, l'Europa potrebbe risparmiare circa 650 miliardi di euro in bollette energetiche, sostengono gli analisti dell'istituto finanziario americano. Ciò inoltre permetterebbe di evitare l'imposizione di una tassa sugli extra-profitti alle compagnie operanti nel settore di gas e petrolio, aggiungono.  
 
Per quanto riguarda gli investimenti azionari, Goldman Sachs preferisce le società che sono attive nello sviluppo dell'energia rinnovabile, in quanto dovrebbero beneficiare di prezzi strutturali più alti per un periodo più lungo. A tale riguardo, le scelte sono direzionate in compagnie come RWE SA, Energias de Portugal e Orsted A/S.
 
 

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