I prezzi del caffè sono tornati a salire nelle ultime settimane rivedendo i livelli record. Dallo scorso agosto, le quotazioni dei futures sull'Arabica - varietà di chicchi coltivata principalmente in Brasile - sono aumentate di circa 40 punti percentuali, mentre quelle sulla qualità Robusta - prodotta soprattutto in Vietnam e Indonesia - sono cresciute di circa il 37%.
Il rally è stato determinato dalla crisi del raccolto dei principali produttori mondiali a causa delle
pessime condizioni climatiche e dei
dazi del 50% che il presidente degli Stati Uniti
Donald Trump ha applicato sulle importazioni americane dal Brasile. Questa settimana, inoltre, il rally ha preso slancio dopo che
le scorte di fagioli brasiliani hanno raggiunto il livello più basso dal 2020 creando un deficit dell'offerta e Trump ha minacciato di imporre
tariffe sulla Colombia, altro grande esportatore della materia prima.
La questione meteorologica attualmente è un problema stringente. Il Brasile, che produce quasi il 40% del caffè mondiale, è tormentato dalla siccità da cinque anni. Tuttavia, nell'ultimo mese alcune parti dello Stato di Minas Gerais - una delle principali regioni produttrici del caffè - hanno registrato circa il 70% delle precipitazioni medie per questo periodo (analisi del Bloomberg Brazil Weather Analysis). "C'è ancora la questione climatica", ha detto Fernando Maximiliano, responsabile dell'intelligence sul mercato del caffè presso la rete di servizi finanziari StoneX. "Le tariffe sono un ulteriore problema, ma non possiamo ignorare il principale fattore strutturale, che è l'offerta più limitata".
Caffè: cosa bisogna aspettarsi ora?
Le torrefazioni del caffè stanno combattendo con costi per la materia prima più elevati e quindi sono costrette ad alzare i prezzi per difendere i margini. Di conseguenza, il prezzo del prodotto che arriva nei bar e nei supermercati continua a salire.
La speranza è che le condizioni climatiche migliorino e le tariffe vengano rimosse. Secondo la National Supply Company, agenzia governativa brasiliana che gestisce la politica agricola, le recenti piogge mitigheranno gli effetti dannosi della siccità che ha messo sotto stress le piante. Tuttavia, bisognerà fare i conti con l'aumento delle temperature. Alcuni studi prevedono che solo la metà delle regioni di coltivazione del caffè di oggi sarà adatta alla produzione entro il 2050. Fanno ben sperare i colloqui tra Trump e il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva iniziati questo mese per rimuovere i dazi sulle merci brasiliane. Se si raggiungesse un accordo, i prezzi per i consumatori statunitensi calerebbero.
Ad ogni modo, bisogna trovare delle soluzioni strutturali affinché si risolva definitivamente il problema dello scarso raccolto derivante dal clima. I ricercatori brasiliani stanno provando a suddividere le coltivazioni del caffè in zone con temperature miti e opzioni di irrigazione, con l'obiettivo di proteggere le piante da caldo e siccità. Inoltre, stanno cercando soluzioni affinché le colture siano più resistenti al calore.
Le aziende, inoltre, stanno effettuando investimenti in nuove tecniche produttive, fertilizzanti e strategie di raccolta per rendere la produzione più resiliente, benché ciò comporti un aumento dei costi. "Se il clima sta cambiando, dobbiamo capirlo e adattarci", ha dichiarato Daniel El Chami, direttore della strategia sostenibile di TIMAC AGRO International, che offre soluzioni tecnologiche per l'agricoltura sostenibile.