La settimana è iniziata in maniera piuttosto negativa per i prezzi del petrolio WTI, che si attestano a 39,14 dollari al barile, in calo dell'1,58%. Le cause della discesa sono ancora attribuibili agli effetti negativi creati dal Coronavirus, che ha fatto crescere le preoccupazioni sul fronte della domanda.
Petrolio WTI: i motivi del ribasso
A spingere le vendite sul petrolio WTI oggi è la decisione dell’Arabia Saudita di effettuare il più profondo taglio al prezzo ufficiale di ottobre sul greggio Arab Light che vende in Asia, suo mercato di riferimento. Questa mossa è stata effettuata a causa del maggiore pessimismo relativamente alla ripresa della domanda.
Su questo fronte si deve infatti considerare come l’import cinese della materia prima sia sceso per il secondo mese di fila ad agosto. Le previsioni indicano inoltre come il Dragone potrebbe comprare molto meno oro nero i prossimi settembre e ottobre perché le raffinerie indipendenti hanno finito le loro quote dopo i forti acquisti di inizio anno.
Petrolio WTI: analisi tecnica e strategie operative
I cali degli ultimi giorni complicano la struttura grafica del petrolio WTI, con i prezzi che hanno confermato la divergenza di inversione bearish sull’RSI settato a 14 periodi. Le quotazioni della materia prima sono infatti riuscite a spingersi al di sotto della linea di tendenza che unisce i minimi del 27 maggio e 14 giugno 2020. Dopo essere stati respinti dalla resistenza lasciata in eredità dai lows del 27 febbraio 2020, a 43,84 dollari inoltre, i corsi hanno effettuato la violazione dell’area di concentrazione di domanda a 40,42 dollari.
Al momento i prezzi avrebbero la possibilità di portarsi verso il supporto a 34,9 dollari che, se violato, aprirebbe la strada per un ritorno verso i 29,11 dollari, 38,2% del ritracciamento di Fibonacci disegnato su tutto il rimbalzo iniziato dalla seconda metà di aprile 2020. Per i compratori la situazione migliorerebbe sensibilmente in caso di ripartenza al di sopra dei 44 dollari. Nel breve periodo, si potrebbe sfruttare un riassorbimento verso i 40,42 dollari per valutare una strategia di natura short con stop loss individuabile a 42,20 dollari e obiettivo a 38,30 dollari.
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