Le quotazioni del petrolio WTI hanno ripreso a scendere dopo diversi giorni caratterizzati da pochi movimenti di rilievo. I prezzi non sono riusciti a beneficiare dei dati statunitensi relativi al calo delle scorte, scese di 9,362 milioni di barili, più delle attese e del dato precedente. I corsi della materia prima non riescono a realizzare la congiunzione di fattori favorevoli che vede i dati relativi alle scorte scendere, all’uragano Laura che dovrebbe interrompere parte della produzione in USA (anche se meno del previsto), la debolezza del dollaro americano, la fase di risk-on e le rilevazioni macroeconomiche in miglioramento.
A favorire la negatività sullr quotazioni sono invece le ultime comunicazioni dell’Iraq. Il Paese ha dichiarato che chiederà all’OPEC+ il posticipo di due mesi per la riduzione della sua produzione. Ad agosto la Nazione ha estratto 3,7 milioni di barili al giorno, ben al di sopra rispetto all’accordo firmato con gli altri produttori lo scorso aprile.
Petrolio WTI: analisi tecnica e strategie operative
Con i cali di ieri, le quotazioni del petrolio WTI hanno confermato l’importanza della resistenza a 43,84 dollari al barile, espresso dai minimi del 27 febbraio 2020. I venditori sono quindi riusciti ad incrementare la loro pressione rompendo la linea di tendenza ottenuta collegando i minimi del 27 maggio e 9 luglio 2020. Questa violazione permette di individuare un potenziale obiettivo iniziale del movimento in corso a 40,42 dollari, supporto lasciato in eredità dai massimi del 7 giugno 2020.
La correzione in atto appare comunque salutare nel movimento in atto, visto che da fine aprile 2020 l’ascesa è andata avanti senza nessun ritracciamento di rilievo. Segnali negativi arriverebbero in caso di breakout del sostegno orizzontale appena menzionato, che aprirebbe la strada ad un allungo fino ai 29,11 dollari, area che corrisponde anche al 38,2% del ritracciamento di Fibonacci disegnato su tutto il movimento di rimbalzo dopo il crollo dei primi mesi dell’anno.
Nel breve periodo, si potrebbero però valutare strategie operative di matrice long puntando ad un primo riassorbimento sul sostegno a 40,42 dollari, soglia corroborata dalla validità psicologica della cifra tonda 40. Un potenziale obiettivo del rimbalzo sarebbe localizzato in area 43,8 dollari, dove verrebbe effettuato il pullback della trendline violata ieri. Lo stop loss sarebbe infine individuato a 38,90 dollari.
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