Continua la correzione dell’oro dai massimi storici raggiunti lo scorso 7 agosto a 2.075,282 dollari l’oncia. I ribassi che hanno portato il prezioso a veleggiare intorno ai 1.909,5 dollari sono dovuti sia a motivi di natura tecnica che alla
fase di risk-on a cui si sta assistendo sui mercati azionari.
A far diminuire le paure degli investitori sono diversi fattori, tra cui la
diminuzione delle tensioni tra USA e Cina, i progressi sul fronte della ricerca di un
vaccino contro il Coronavirus e l’atteggiamento ultra espansivo delle Banche centrali. Oltre a questo, anche il
rafforzamento del dollaro americano nelle ultime sessioni sta giocando un suo ruolo.
Previsioni oro: fino a dove potrebbero arrivare i prezzi?
I fattori di natura fondamentale supportano ancora le quotazioni dell’oro nel medio/lungo periodo. I tassi reali continuano ad essere schiacciati verso il basso, non si vedono segni di normalizzazione delle politiche monetarie e anche se per il momento sono attenuati permangono i rischi di inasprimento dei rapporti USA-Cina e di una seconda ondata di Coronavirus, che potrebbe causare nuove misure di contenimento.
Joe Foster, Portfolio Manager e Strategist di VanEck sottolinea a tal proposito come ci si possa trovare all’interno di un ciclo deflazionistico. In passato i mercati di questo tipo hanno generato rialzi consistenti del metallo giallo. Oltre a questo per l’esperto i rischi sistemici e la politica monetaria ultra espansiva possono essere assimilati a quelli del 2008. Per questi motivi Foster sostiene che
un potenziale punto di arrivo dei prezzi possa essere la zona dei 3.400 dollari l’oncia.
Più modeste le previsioni di Nitesh Shah, Director Research di WisdomTree, che vede come primo obiettivo la zona dei 2.300 dollari. Questo livello corrisponde al
precedente record del 1980, aggiustato per l’inflazione. Il rialzo potrebbe essere ancora più importante se la ripresa economica dovesse assumere la forma di U: in tal caso il target si aggirerebbe intorno ai 2.640 dollari. Per l’analista inoltre
non si vedrebbero rischi di bolla, in quanto il valore del prezioso sarebbe in linea con i fondamentali.
Ricordiamo infine come anche investitori del calibro di
Ray Dalio e Warren Buffett abbiano effettuato delle scommesse rialziste sul prezioso per eccellenza. Mentre il fondo Bridgewater Associates ha incrementato l’esposizione nel bene rifugio a un miliardo di dollari, la Berkshire Hathaway ha fatto il suo ingresso con 564 milioni di dollari in Barrick Gold, la più grande società di estrazione aurifera al mondo.
Oro: analisi tecnica e strategie operative
Se si osserva il grafico settimanale dell’oro si nota come i ribassi di agosto possano essere
riconducibili prevalentemente ad una normale correzione tecnica dopo una fase ascendente estremamente pronunciata. Un primo obiettivo dei venditori sarebbe localizzato a 1.890 dollari, dove transita la linea di tendenza ottenuta collegando i minimi di marzo a quelli di giugno 2020.
Se questa zona dovesse venire violata i prezzi potrebbero
spingersi dapprima verso i 1.840 dollari, per poi passare a 1.745 dollari. Su questi due livelli transitano rispettivamente la trendline disegnata con i top di agosto 2019 e febbraio 2020 e il supporto espresso dai top dello scorso aprile.
Sebbene sulla carta ci potrebbe essere spazio per un ribasso si deve considerare che l’uptrend è ancora valido e resta solido. perativamente si potrebbe quindi cercare di sfruttare la flessione in atto per
cercare un punto di approdo per continuare a valutare strategie di natura long. In questo senso, un livello interessante potrebbe essere individuabile a 1.860 dollari. Lo stop loss sarebbe localizzato a 1.780 dollari, mentre l’obiettivo a 2.000 dollari.