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L'espansionismo monetario e fiscale potrebbe riaccendere il motore dell'inflazione, che peserebbe sui rendimenti reali;
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Goldman Sachs consiglia di investire in oro e argento per proteggersi dal rischio di aumento dei prezzi;
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Gli investitori sono attratti dai metalli preziosi anche per effetto dell'incertezza politica ed economica a livello mondiale
E se sui mercati si stesse per abbattere un pericolo inflazione? È chiaro che in un momento come questo, dove le economie mondiali stanno annaspando per via della crisi pandemica, è un'ipotesi abbastanza remota. Se si guarda al medio periodo però lo scenario potrebbe cambiare sensibilmente.
Le Banche centrali terranno i tassi in prossimità dello zero ancora per un lungo periodo e l'allentamento monetario per fronteggiare gli effetti nefasti del Covid-19, unito a quello fiscale, potrebbero rimettere in moto i prezzi. Se si aggiunge la forte domanda proveniente dalla Cina, la cui economia sembra in grande ripresa, il processo potrebbe anche essere più breve del previsto.
Qualora questa eventualità si dovesse configurare, sappiamo bene cosa comporta il peso dell'inflazione per i rendimenti reali degli strumenti finanziari. A questo punto, come operare sui mercati?
Goldman Sachs: investire sulle materie prime non energetiche
Secondo la banca d'affari americana, un ritorno dell'inflazione è visto come un vero e proprio spauracchio dai mercati finanziari. Per questa ragione, quest'anno sono scattate le coperture rifugiandosi in quelle materie prime che proteggono sia dalle svalutazioni valutarie che appunto dalla crescita dei prezzi.
Ne è una dimostrazione il rally dell'oro che nel 2020 ha guadagnato il 26% raggiungendo un massimo storico di 2.075 dollari l'oncia, agli inizi di agosto. Proprio sul metallo giallo scommettono gli strategist di Golman Sachs, i quali prevedono che nel 2021 possa raggiungere una quotazione di 2.300 dollari.
Non solo il metallo giallo, ma anche l'argento è visto in crescita l'anno venturo, con una valutazione che dovrebbe assestarsi intorno ai 30 dollari. In questo momento i due beni viaggiano rispettivamente a 1.905 e 24,85 dollari. A giudizio degli esperti, nel brevissimo periodo i metalli preziosi potrebbero vivere una fase di neutralità anche se comincerebbero a scontare gli scenari suddetti, prima di intraprendere con decisione la strada del rialzo nel medio termine.
Investimenti: gli altri motivi per scommettere sull'oro
Non solo dall'inflazione. L'oro potrebbe essere sospinto anche da un periodo più o meno lungo di debolezza del Dollaro americano e dalla materializzazione di tutti i rischi politico-economici. Nel primo caso le difficoltà dell'economia americana e le conseguenti misure di stimolo farebbero diminuire il valore del biglietto verde.
Almeno fino a quando almeno la situazione non tornerebbe alla normalità. Ovviamente, essendo il prezioso per eccellenza quotato in dollari e stante il rapporto inverso tra la materia prima e la valuta americana, quanto più la seconda si deprezza tanto maggiore sarà il valore della prima.
Con riferimento ai rischi politico-economici il mercato mal digerisce alcune incertezze che si stanno manifestando sui piani di stimolo fiscale del Congresso USA e sulle elezioni americane. Gli operatori esprimono preoccupazione su come queste ultime possano impattare sull'equilibrio dei rapporti economici e geopolitici tra le Nazioni. La mancanza di sicurezza attira inevitabilmente gli investitori verso porti sicuri come l'oro, al riparo da eventuali tempeste finanziarie.