Nel 2023 gli ultimi saranno i primi? Il forex ha regalato nel 2022 l’ennesima annata ricca di spunti. Se il principio del ritorno verso la media dovesse prendere corpo allora i migliori dell’anno potrebbero perdere colpi e i peggiori recuperare. Il mese di dicembre sembra proprio essere stato un assaggio di quello che potrebbe accadere con due dei migliori (dollaro USA e rublo russo) finiti tra i peggiori e uno dei peggiori (lo yen) tra i migliori.
Guardando quindi alle valute che hanno chiuso l’anno con un pesante passivo troviamo lira turca, sterlina inglese e yen giapponese.
Tre divise presenti in modo importante nei portafogli degli investitori italiani. Per lira turca e sterlina inglese con fondi, ETF e soprattutto singole obbligazioni. Per lo yen giapponese la presenza trasversale su fondi e ETF globali rende comunque l’andamento della divisa nipponica impattante. Vado quindi ad analizzare in questo primo articolo del 2023 la situazione dei tre perdenti per cercare di capire le prospettive tecniche.
Eur/Try: gli ottimisti puntano sul test dei supporti
Cominciamo da Eur/Try che ha perso un terzo del suo valore solo nel 2022. Non c’è molto da dire dopo la decisione della banca centrale di lasciare invariati i tassi di interesse al 9% ritenendoli “adeguati” ad un’inflazione che è dieci volte più alta. L’unica valvola di sfogo è la valuta che infatti tocca nuovi minimi storici con il cross arrivato a un passo da quota 20. Quello che possono sperare gli ottimisti nel 2023 è un repricing sulle precedenti resistenze, ora supporti, di area 18,5.
Eur/Jpy: focus sui supporti di lungo termine
Eur/Jpy ha reagito in modo incredibilmente poderoso al test di area 150. Prima gli interventi della Bank of Japan e poi la decisione della banca centrale di ampliare la banda di oscillazione dei rendimenti decennali, hanno ridato vigore allo yen che è andato a testare e violare in pieno i primi supporti di area 141. Lo scenario potrebbe essere inizialmente quello di una pausa di riflessione nel ribasso, ma con l’inizio del 2023 se le speculazioni su un aumento dei tassi in primavera da parte della BoJ trovassero conferma, ecco che un assalto ai supporti di lungo termine di area 136/137 sarebbe possibile. La partenza di inzio anno sembra andare in quella direzione.
Eur/Gbp: attenzione a supporti e resistenze
Eur/Gbp è invece l’esempio lampante di come un trader può fare soldi per anni giocando semplicemente sulla noia di un trading range. Dopo il referendum sulla Brexit, Eur/Gbp è rimasto ingabbiato dentro un canale laterale che si muove dal 2016 tra 0,82 e 0,92. Andare long sui supporti e short sulle resistenze ha sempre favorito la formazione di un trade vincente. Nel 2022 il test dei supporti ha sollecitato un rimbalzo che è andato a sfiorare 0,92. L’andamento recente sembra voler rimettere nel mirino un livello sul quale lo short Eur/Gbp rappresenterebbe un punto sul quale i dubbi su come agire sarebbero pochi.