Lo Yen continua il suo percorso discendente nei confronti del Dollaro USA:
il cambio USD/JPY oggi ha aggiornato il livello maggiore da sette mesi a 145 ¥. L'ultima volta che il cross ha raggiunto questa soglia è stata a metà novembre 2022, nel pieno della crisi della valuta giapponese, mentre la
Federal Reserve alzava i tassi di interesse e la
Bank of Japan confermava la sua politica accomodante.
Il divario tra le due Banche centrali non si è ridotto e
i trader hanno ripreso a vendere Yen quest'anno, dopo una breve pausa alimentata dalla speranza che il nuovo governatore della BoJ
Kazuo Ueda - che ad aprile ha sostituito
Haruhiko Kuroda - invertisse la politica monetaria sul controllo della curva dei rendimenti e sui tassi d'interesse. In realtà, oggi la guida della Banca centrale nipponica sembra una continuazione del passato e quindi gli investitori vedono in questo momento pochi driver che possano risollevare lo Yen.
Yen: il Ministro delle Finanze giapponese prepara l'intervento
Quando lo scorso settembre l'USD/JPY ha violato la soglia di 145, il governo giapponese è intervenuto direttamente sui mercati valutari per la prima volta dopo 24 anni per rafforzare la moneta domestica. Intervento che si è ripetuto nel mese di ottobre.
Ora potrebbe accadere la stessa cosa, come ha riferito quest'oggi il Ministro delle Finanze del Sol Levante, Shunichi Suzuki. "È importante che le valute si muovano stabilmente riflettendo i fondamentali. Ultimamente stiamo assistendo a movimenti bruschi e unilaterali sul mercato valutario. Il governo sta osservando i movimenti del mercato valutario con un grande senso di urgenza. Risponderemo in modo appropriato se i movimenti diventeranno eccessivi", ha dichiarato ai giornalisti l'alto esponente del governo. Tuttavia, Suzuki non ha utilizzato frasi che sono state il preludio l'ultima volta dell'azione delle autorità governative nel mercato monetario, quali il sentirsi "profondamente preoccupato" o la necessità di fare "passi decisivi".
Uno Yen troppo debole però potrebbe danneggiare gravemente l'economia nipponica, per via della crescita dei costi delle importazioni per cibo ed energia che farebbero lievitare l'inflazione nel Paese e costringere le autorità monetarie a svoltare definitivamente dalla loro azione di rilancio economico.
Cosa pensano gli analisti
Gli operatori di mercato si attendono ora che l'intervento del governo per frenare la debacle dello yen si materializzi a breve. Secondo Benjamin Shatil, strategist valutario di JPMorgan a Tokyo, "la percezione del mercato è che ci stiamo avvicinando a livelli scomodi e le recenti dichiarazioni del Ministero delle Finanze hanno echi della corsa all'intervento dello scorso anno". L'esperto ritiene che i fondamentali dietro la caduta della moneta giapponese suggeriscano un'ulteriore discesa, con gli USA che rimangono in un ciclo di stretta monetaria e la BoJ impegnata nella sua politica ultra-accomodante.
Anche Yujiro Goto, esperto di valutario di Nomura Securities, considera la possibilità di una reazione governativa come in aumento, sebbene "lo Yen probabilmente non sia sceso abbastanza velocemente da innescare un intervento".
A giudizio di Sean Callow, analista senior di Westpac Banking Corp., invece è probabile che le autorità giapponesi optino per un intervento su piccola scala nelle prossime settimane. "Speriamo che il Giappone si renda conto che l'aumento dei rendimenti statunitensi rispetto alla guida politica accomodante della BoJ significa che un calo dello yen è fondamentalmente giustificato", ha detto.