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Vanguard ha di recente rafforzato la sua presenza in Italia con il lancio di due nuovi ETF e la quotazione di numerose classi ad accumulazione che si affiancano a quelle tradizionali a distribuzione
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Il modello unico di Vanguard si sposa in pieno con la filosofia del suo fondatore Jack Bogle. Il cliente al primo posto raccogliendo il massimo che può offrire il mercato
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La corsa al ribasso sui costi degli ETF si infiamma già ad inizio 2020
Dopo essere sbarcata ad inizio 2019 a Piazza Affari, la società americana Vanguard rinforza il suo catalogo di ETF compiendo un passo che a mio modo di vedere aprirà molto di più le porte degli investitori retail nel 2020.
La scelta un po' discutibile di quotare l’anno scorso solo prodotti a distribuzione di dividendo, come da tradizione americana, ha probabilmente lasciati indifferenti gli istituzionali, mentre ha raffreddato un po' l’entusiasmo di tanti piccoli investitori che attendevano da tempo i prodotti unici di Vanguard.
Vanguard ha così deciso di quotare gli stessi prodotti ma in versione ad accumulazione. Anche i picccoli risparmiatori potranno a questo punto sfruttare i prodotti low cost di Vanguard senza subire ridicoli accrediti da pochi spiccioli sul conto corrente.
Ho parlato di prodotti unici con riferimento a quelli di Vanguard. Il motivo è legato all’originalità della struttura societaria del colosso americano che gestisce a livello mondiale un patrimonio da 6000 miliardi di Dollari (200 in Europa).
Vanguard non è una società quotata in Borsa ma non è posseduta da altre società private. Gli azionisti sono gli stessi fondi ed ETF distribuiti a livello globale e quindi gli stessi investitori.
E come vengono remunerati gli azionisti? Gli utili che Vanguard non destina ad investimenti o formazione o marketing o altro ancora vengono utilizzati per ridurre i costi degli stessi prodotti.
Una mossa tra l’altro già messa in campo sul finire del 2019 quando diversi ETF quotati in Italia hanno subito una riduzione delle commissioni di gestione.
Jack Bogle, il fondatore di Vanguard, una volta disse:
Ipotizziamo che il mercato offre un rendimento annuo del 7% per 50 anni. Se otteniamo il 7%, 1$ investito si trasforma in 30$. Se invece otteniamo il 5% (7% meno il 2% di costi retrocesso annualmente all’industria finanziaria), otteniamo un risultato di 10$, sono 10$ contro 30$. Mettiamo sul piatto il 100% del capitale, ci prendiamo il 100% del rischio e otteniamo il 33% del rendimento!
Assieme alla creazione delle classi ad accumulazione sulla maggior parte dei fondi già quotati, Vanguard ha annunciato anche il lancio di due prodotti specifici per il mercato europeo.
L’ETF Vanguard Global Aggregate Bond con cambio coperto (Eur hedged). Un ETF che investe nel mercato obbligazionario globale sviluppato ed emergente. Alla modica commissione dello 0.1% un investitore potrà in questo modo coprire l’intero spettro del mercato dei bond con copertura geografica mondiale.
Il secondo ETF è il Vanguard FTSE Developed Europe ex UK. Questo ETF si affianca allo Europe già presente e comprensivo per un quarto del portafoglio di azioni inglesi. Tramite l’ETF ex UK Vanguard offre agli investitori la possibiliità di investire sulle azioni europee senza rischio cambio Sterlina ad un costo di 0.1%.
Anche nel 2020 la battaglia tra emittenti di ETF si annuncia serrata. Il beneficio lo avranno fortunatamente solo gli investitori con ulteriori riduzioni di costi.