Per il mercato obbligazionario il 2024 si è rivelato un anno di transizione, con soddisfazioni modeste per i principali mercati del mondo occidentale, Giappone escluso. Limitare l’analisi al solo mondo dei titoli di Stato può però offrire una visione parziale dell’anno che si va a chiudere.
Per questo motivo ha senso verificare quali sono state le cosiddette asset type che investono nel reddito fisso e che hanno battuto o hanno perso per strada rendimento rispetto ai bond governativi globali.
Bond: chi ha vinto e chi ha perso nel 2024
Il punto di partenza anche in questo caso deve necessariamente essere un ETF che raggruppa l’investimento in obbligazioni governative mondiali. Per comodità e maggiore diffusione prenderemo come parametro di riferimento l’ETF iShares Global Government Bond, strumento che valorizzando la sua performance in euro da inizio anno ha raccolto un rendimento di circa il 4%. L’ETF è aperto al rischio di cambio.
Attorno a quello che possiamo definire il rendimento del “mercato” cercheremo di capire come si sono mossi i segmenti del cosiddetto universo dell’obbligazionario a spread.
Cominciamo dai bond inflation linked, ovvero quei titoli obbligazionari che pagano un premio fisso combinato all’inflazione. La versione globale a cambio aperto ha raccolto praticamente lo stesso risultato del globale a tasso fisso utilizzato come benchmark.
Per quello che riguarda il tipo di asset più vicino ai titoli di Stato quanto a grado di sicurezza legata al merito di credito, ovvero le obbligazioni corporate investment grade, il risultato è stato decisamente migliore. L’ETF iShares Global Corporate Bond a cambio aperto ha guadagnato più del doppio (9%) rispetto ai governativi.
Passando al segmento corporate high yield, quindi il mercato del debito non investment grade, il 2024 si è rivelato un anno ancora più proficuo. iShares Global High Yield ha raccolto una performance del 10%.
Andando ad analizzare altre forme di reddito fisso scopriamo che i bond emergenti considerati come titoli di stato hanno guadagnato il 14% se le emissioni sono in dollari Usa, 10 punti percentuali in più rispetto alla versione local currency ovvero i bond emergenti emessi in valuta locale. I corporate bond, sempre del mondo emergente, non hanno invece offerto un sostanziale premio di rendimento rispetto ai governativi.
Altri segmenti del mercato obbligazionario degni di nota in questa speciale classifica di fine anno: i bond convertibili replicati da un ETF di SPDR grazie al rally dell’azionario stanno per chiudere il 2024 con un generoso +16%; i bond subordinati rappresentati dall’ETF di Invesco AT1 Capital Bond hanno fatto ancora meglio con un +17%.
Mercato obbligazionario: chi ha vinto nell'ultimo lustro
Tutti i segmenti di mercato nominati finora dispongono di strumenti quotati da oltre 5 anni e questo ci consente un’analisi anche di carattere storico dell’ultimo lustro.
Convertibili superstar con un generoso +45%, seguite da high yield (+20%) e corporate bond emergenti (+16%). L’obbligazionario a spread è stato dunque foriero di grandi soddisfazioni.
Male i governativi globali che utilizziamo come benchmark e che a 5 anni vengono surclassati da tutte le classi alternative a reddito fisso. I governativi globali infatti perdono quasi il 10% dal 2019.
Sopra di loro flat la performance degli inflation linked grazie alla componente variabile (inflazione) cresciuta dal 2022. Leggermente negativo il risultato dei bond emergenti in valuta locale, in calo del 2% negli ultimi 5 anni.