La botta della pandemia per il settore dei viaggi e del tempo libero è stata forte. Il comparto turistico e del divertimento in genere ha pagato a caro prezzo il 2020 ma sul finire dello scorso anno le notizie sui vaccini anti-Covid avevano riacceso le speranze per un 2021 di tutt’altro tono.
Poi la doccia gelata dei nuovi lockdown, delle varianti del virus e dei rigidi controlli in ingresso adottati da sempre più Paesi in giro per il mondo. Viaggiare insomma è ancora impossibile se non assumendosi dei rischi notevoli di quarantena forzata o di ritrovarsi in Nazioni con strutture sanitarie al collasso, come ad esempio il Portogallo.
A noi interessa naturalmente sapere come si sono mosse in Borsa le società di questo settore. Esiste anche un ETF quotato a Milano emesso da Lyxor il quale però soffre di un difetto non di poco conto. La forte concentrazione su aziende che poco hanno a che fare con il settore dei viaggi.
Il Lyxor Stoxx 600 Travel and Leisure vede infatti un quarto del portafoglio concentrato su Flutter Entertainment, società quotata alla Borsa di Londra che si occupa di giochi e scommesse. Stesso discorso per la seconda azienda, Evolution Gaming, quotata alla Borsa di Stoccolma catalogata nel settore casinò e gambling.
Per trovare di qualcosa di più affine al settore dobbiamo andare sulla terza e quarta posizione rispettivamente con il 9% e il 7% di peso. Stiamo parlando di InterContinental Hotels e Ryanair. L’ETF rispetto ad un anno fa è praticamente invariato di prezzo con gli ultimi 3 mesi decisamente positivi grazie a un rialzo di oltre il 20%.
Ma ripeto a me interessa vedere come si sono mosse società del settore aereo, piuttosto che degli hotel o ancora delle crociere e delle prenotazioni viaggi.
Europa: ecco come sta andando il settore dei viaggi
Per capire lo stato di salute del settore dei viaggi ho preso una società del comparto aereo tipicamente low cost come Ryanair, una operativa nel mondo crocieristico come Carnival ed una attiva nelle prenotazioni come la tedesca TUI.
Questo per capire l’umore che si respira in Europa riguardo alla stagione 2021 ed anche per avere a disposizione tre azioni liberamente acquistabili in euro sulla Borsa tedesca. Recentemente l'umore si è fatto decisamente pessimo a causa del timore che la cosiddetta immunità di gregge questa estate non ci sarà.
Per quello che riguarda la società irlandese Ryanair il minimo di 8 euro raggiunto a marzo 2020 è lontano. Attualmente siamo posizionati attorno a 14 euro con un recupero dei livelli di febbraio avvenuto in maniera pressoché totale. Purtroppo il mercato si è rifiutato di salire oltre e questo fa pensare al persistere di una fase di trading range ancora per un po’.
Carnival, la società di crociere più celebre al mondo, si posiziona su livelli di prezzo doppi rispetto a quelli di marzo. I 14 euro di oggi infatti si distanziano da quelli del 7 marzo 2020. Qui però il ribasso è ben più vistoso, basti pensare che a febbraio 2020 un’azione del gruppo si comprava a oltre 40 euro.
Naturalmente non si parla di utili per il momento ma interessante notare come il rapporto tra prezzo e valore contabile è inferiore a 1. In pratica l’azione vale meno di tutti gli asset di proprietà navi comprese. Infine TUI. La società tedesca leader nel settore delle agenzie di viaggio e delle prenotazioni online è ben lontana dai minimi di 1,5 euro di marzo (ora siamo poco sotto 4), ma anche qui distante dagli 8 euro visti a gennaio 2020.
Situazioni quindi ancora difficili con un mercato che ha scommesso a fine 2020 sui vaccini per poi ritornare mestamente sui propri passi quando si è reso conto che il 2021 per il settore dei viaggi difficilmente sarà diverso dal 2020. O meglio potrebbe esserlo se la campagna di vaccinazione fosse più veloce, opera che appare alquanto complessa.
Certamente un elemento degno di nota c’è. Molte compagnie prezzano a sconto. Forse il modo di viaggiare è cambiato per sempre come dice Airbnb, ma se come è lecito attendersi tornasse un pò di normalità queste società possono rappresentare una buona scommessa di lungo periodo. In fondo le persone hanno molta voglia di tornare a viaggiare e le compagnie rimaste avranno un forte potere contrattuale.