Il legno è una materia prima apparentemente abbondante in antura, ma che in realtà con la crisi tra Ucraina e Russia sta subendo delle incredibili pressioni nell’intera catena produttiva e l’Europa sembra essere fragile.
In un interessante articolo, Il Sole 24 ORE ha messo in evidenza la fragilità dell’industria del legno italiana, un’eccellenza che deve fare i conti con la carenza di materie prime. Da mesi i prezzi del legname erano già in salita ma a inizio 2022 la Russia ha addirittura annunciato il blocco dell’export. Putin sapeva già cosa fare, ma il Vecchio Continente si è fatto cogliere impreparato.
Fedecomlegno ha segnalato che i prezzi dall’autunno 2020 sono saliti, a seconda delle tipologie di legno, tra il 130% e il 280%, quotazioni doppie rispetto alle medie normali. Non sono tante le quote di legname che arriva in Italia dalla Russia (il 5%) a creare problemi quanto l’intero scompenso che lo stop alle esportazioni ha creato nel settore.
Ci sono però mercati dove la Mosca pesa in maniera particolare: il caso emblematico è quello del legno di betulla dove rappresenta l’80% del mercato. Arredo, ma anche edilizia e automotive sono settori che utilizzano questo tipo di legno e che ora si trovano a corto di materiale. Stesso discorso per quello massiccio proveniente dall’Ucraina e utilizzato per imballaggi industriali, pavimenti e travi strutturali.
Difficile naturalmente definire dei tempi di normalizzazione di questo stato di squilibrio domanda e offerta che ha provocato oscillazioni paurose nel prezzo del Lumber, il future sul legname che riportiamo nel grafico.
ETF: ecco come investire nel mercato del legno
Chi guarda con occhio interessato a questo settore l’ETF Global Timber & Forestry di iShares è l’ideale per cavalcare l’onda. L’ETF ha l’inequivocabile ticker Wood ed è uno degli strumenti storici della casa americana essendo stato lanciato in Italia nel 2007.
Con un patrimonio in gestione di 300 milioni di dollari, il prodotto ha raccolto dal lancio una performance del 73% caratterizzata da un’ultima decade a +150%. Negli ultimi 5 anni il passo è stato più lento di quello di un azionario globale. Ai dati del 6 aprile 2022 il distacco è superiore ai 15 punti percentuali.
Replica fisica e costo non modesto per essere un ETF (0,65% annuo), ha il difetto di essere particolarmente concentrato come società all’interno del paniere, solo 25. Stati Uniti e Canada occupano un peso notevole pari a metà del portafoglio quanto a esposizione geografica. Seguono Svezia e Finlandia complessivamente con il 25% del portafoglio.
L’aspetto interessante dell’ETF che investe nelle società impegnate nell’industria del legname è legato alle valutazioni. Il rapporto tra prezzo e utili di 7 e un price/book value di 1,5 rappresentano numeri interessanti per chi cerca stili di investimento value.
Un’altra materia prima di superficie che, come tutte le agricole, sta subendo grandi oscillazioni di prezzo con i produttori che vedranno conti molto positivi in questo 2022. L’ETF di iShares rappresenta un modo per posizionarsi in un comparto storicamente legato all’andamento del mercato immobiliare.