Il recente rialzo dei rendimenti globali ha stranamente visto mancante un attore che nei mesi scorsi aveva alimentato numerosi spostamenti nelle allocation dei vari money manager globali. Stiamo parlando del settore value.
Il legame tra tassi di interesse globali e il rapporto di forza relativa tra settore globale value e growth è molto intimo. Mentre il rimbalzo sui tassi ha preso consistenza da fine luglio il rapporto value-growth langue sui minimi degli ultimi 11 mesi. Sono i tassi ad aver anticipato troppo la ripartenza oppure il value è di nuovo un’occasione di acquisto?
Investimenti: settore value sottovalutato in termini relativi
Naturalmente non abbiamo una risposta certa a questa domanda. Se allargassimo lo sguardo al rapporto di forza relativa ci accorgeremmo però che in realtà la finestra favorevole al value è durata molto poco (tra novembre 2020 e maggio 2021).
In seguito il rapporto ha imboccato nuovamente la strada verso minimi che già sul finire del 2020 avevano fatto sentire la forza di quello che viene considerato il settore più speculativo del mercato azionario, ovvero quello growth. Una tendenza cominciata con la crisi del 2008 e che, a parte qualche temporaneo e poco incisivo rimbalzo, ha avuto il growth come stile dominante.
Anche all’inizio del 2000 ci trovammo in una situazione analogo con il value-growth che veniva da 6 anni di caduta pressochè ininterrotta. Il mercato quindi non crede al rialzo dei tassi, stando a queste metriche azionarie.
Il mercato però non sempre azzecca la strategia ed è fuori discussione che il value è in questo momento un fattore sottovalutato in termini relativi. Questo suggerisce una opportuna gestione del rischio. Una diagnosi di portafoglio è quanto mai opportuna.
Chi infatti ha un’esposizione importante al reddito fisso soprattutto con duration particolarmente elevata farebbe bene a cominciare a coprire il rischio proprio con una maggiore allocazione al settore value. Questo per compensare, almeno in termini relativi e quindi di rischio, quello che potrebbe succedere al portafoglio obbligazionario (e al suo valore) in caso di rialzo consistente dei rendimenti a lunga scadenza.
Settore globale value: come investire con gli ETF
Gli investitori hanno a loro diposizione due ETF che investono nel settore globale Value con sottostante l’indice Msci. iShares e Xtrackers sono i due ETF fattoriali quotati in Italia con Xtrackers che vanta un costo leggermente inferiore (0,25% vs 0,30% di spese correnti annue). La volatilità annua di questi strumenti è 13% e vanta un’esposizione geografica particolare rispetto a un tradizionale Msci World.
Ad esempio il Giappone pesa il 24% a discapito dell’equity americano che nel value pesa il 41%, decisamente meno rispetto al 50%/55% di indici globali generalisti. A dispetto del nome il settore IT occupa una fetta consistente del portafoglio (21%) seguito da finanziari e salute al 12%. Per chi fosse interessato i codici isin di riferimento sono IE00BP3QZB59 per iShares e IE00BL25JM42 per Xtrackers.