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Dopo gli strumenti collegati al mondo islamico, adesso comincia a farsi strada l'etica cattolica abbinata alla finanza
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Lyxor ha appena lanciato un prodotto che oltre a rispettare i principi cattolici abbina il rispetto di requisiti ESG
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L’investimento azionario rispecchia la struttura dell'indice MSCI World con qualche differenza settoriale
Il mondo degli investimenti è sempre più intriso di valori etici per cercare di segmentare in modo ancora più capillare i destinatori di una certa offerta di prodotti. E’ questo il caso ultimo di Lyxor che all’interno della gamma di ETF ha inserito uno strumento che replica l’indice MSCI World Catholic Principles ESG.
Come dice la parola stessa è la religione in questo caso a fare da discriminante. Quella religione che già da diversi anni sta caratterizzando strumenti di investimento che devono rispettare la sharia, ovvero la legge della tradizione islamica che proibisce il prestito a interesse.
I Sukuk ad esempio sono certificati di investimento che possono essere considerati l’equivalente, per la finanza islamica, delle obbligazioni. A differenza delle obbligazioni, devono corrispondere ad un certo progetto (di solito un progetto immobiliare o infrastrutturale). Quindi, mentre un’obbligazione convenzionale è una promessa di ripagare un debito, i sukuk sono costituiti della proprietà di una quota-parte di un investimento, asset o debito. I profitti sono pari ai guadagni che tale progetto genera.
L’ETF di Lyxor fa però un passo aggiuntivo aggiungendo l’etichetta ESG. Come indicato nel prospetto dell'asset manager, il fondo a gestione passiva mira a replicare un indice che misura la performance di una strategia che seleziona titoli di società a bassa impronta di carbonio.
Queste società devono avere una performance positiva da un punto di vista ambientale, sociale e di governance (ESG). La strategia esclude le società attive in business controversi come armi, gioco d’azzardo, intrattenimento per adulti.
Visto l’orientamento religioso a questo si aggiunge l’esclusione di aziende attive nel campo della contraccezione, della ricerca sulle cellule staminali e degli esperimenti sugli animali.
L’indice sottostante è al 100% investito in azioni globali attingendo dal bacino del ben più conosciuto MSCI World Index, paniere che include azioni di 23 Paesi appartenenti al mondo sviluppato. Con un peso degli Stati Uniti che sfiora il 60% anche il rischio Dollaro risulta importante. Segue il Giappone al 9%, Gran Bretagna e Francia al 4%.
A livello settoriale domina la tecnologia con il 28% seguita da finanza (15%) e beni voluttuari (11%). Moderato il costo dell’ETF pari a 0,3% annuo. La storia dell’indice è relativamente breve ma dal 2015 come si vede dal grafico la performance rispetto al MSCI World è comunque stata superiore.
Una novità quella proposta da Lyxor che naturalmente cerca di andare a catturare investitori non solo sensibili al tema ESG ma anche ai valori cattolici. L’etica sta entrando in modo dirompente nel mondo della finanza e questo prodotto è l’ennesima conferma.