Possiamo costruire un portafoglio obbligazionario diversificato in autonomia senza dover passare da uno dei tanti fonti a gestione attiva presenti sul mercato? Certamente, a questa domanda cerco di rispondere oggi elencando una serie di ETF che sfruttando il basso costo possono mantenere una certa redditività nell’investimento obbligazionario.
Inutile negare come oggi il rendimento prospettico offerto dalle cosiddette obbligazioni risk free, non solo non raggiunge livelli adeguati in termini di remunerazione, ma è addirittura negativo. Bisogna quindi andare altrove. Per fare questo si deve diversificare all’interno dello stesso mondo dei titoli di Stato. Ad esempio abbinare al tradizionale tasso fisso uno strumento in grado di essere remunerato a tasso variabile sulla base dell’andamento dell’inflazione.
Tasso fisso ed inflation linked possono essere integrati dalle tradizionali emissioni corporate investment grade. E’ possibile uniformare governativi e corporate in un unico prodotto che si chiama Euro (o Global) Aggregate per accorciare la catena del numero degli strumenti. Purtroppo alle attuali condizioni con questo tipo di investimenti fatichiamo a salire sopra lo zero in termini di rendimento atteso dall’investimento: l’unica ambizione che possiamo avere è ridurne la volatilità.
Accorre allora in nostro soccorso il cosiddetto obbligazionario a spread, rendimenti maggiori dall’investimento anche se a fronte di un rischio un po' più alto. La diversificazione serve proprio a questo. Rivolgiamo quindi il nostro sguardo al mondo corporate high yield ed emergente.
Modulando le percentuali di esposizione di questi asset con quelle più sicure viste in precedenza otteniamo un portafoglio obbligazionario, non certamente in grado di competere con l’azionario in termini di prospettiva di rendimento, ma con una capacità di produrre una redditività utile per mantenere potere d’acquisto o stare leggermente sopra l’inflazione.
ETF: ecco su quali investire per diversificare il portafoglio
Vediamo ora gli ETF che possono comporre un portafoglio diversificato e low cost. Personalmente consiglio sempre di utilizzare prodotti globali con il rischio di cambio coperto, quindi Eur hedged. A livello governativo l’ETF più liquido e capitalizzato è l’Xtrackers Global Sovereign Eur Hedged (ISIN LU0378818131). Con un costo di 0,25% annuo lo strumento permette di investire nei titoli di Stato globali coprendo il cambio.
Come detto in precedenza in questo momento storico può essere opportuno affiancare all’ETF precedente un prodotto composto da titoli globali indicizzati all’inflazione anche qui a cambio coperto. Ci affidiamo ad Xtrackers con il Global Inflation Linked Bond (ISIN LU0290357929) per sfruttare una eventuale ripartenza dell’inflazione non attesa dal mercato.
Passando al mondo corporate due ETF possono essere sufficienti per cercare di catturare un po' di rendimento aggiuntivo con una componente investment grade ed una high yield. Non abbiamo strumenti globali a cambio coperto e quindi l’idea è quella di rimanere sul mercato europeo.
iShares Eur Corporate Bond (ISIN IE00B3F81R35) ad un prezzo di 0,2% offre la copertura integrale del mondo obbligazionario societario con elevato merito di credito. Abbassando il rating rimaniamo su iShares andando però sulle obbligazioni ad alto rendimento dell’ETF Euro High Yield Corporate Bond (ISIN IE00B66F4759), ad un costo di 0,5% all’anno.
Chiudiamo con il quinto pilastro di questo ideale portafoglio, ovvero le obbligazioni emergenti. Scegliamo le emissioni in cosiddette hard currency (solitamente in Dollari) a cambio coperto di iShares J.P. Morgan EM Bond Eur Hedged (ISIN IE00B9M6RS56). Costo 0,5% per avere un rendimento a scadenza al lordo dei costi di copertura sopra al 4%.
Cinque ETF che possono essere acquistati in autonomia, plasmati a piacimento sulla base della vostra propensione al rischio ed in grado di offrire un portafoglio ben diversificato, dall’investitore più esigente come a quello più basico. Il tutto in versione low cost,