Per gli appassionati di arbitraggi tra fattori di investimento negli ultimi 6 mesi è giusto sottolineare una tendenza interessante. Il fattore momentum è stato letteralmente dominante negli ultimi 3 anni anni con oltre 40% di overperformance rispetto allo stile di investimento value. Negli ultimi sei mesi la tendenza sembra essersi invertita.
Il value è ritornato nelle grazie degli investitori staccando di oltre 10 punti il momentum. Nell’ultimo mese poi questa divaricazione è stata particolarmente accentuata con il momentum che registra performance nulle.
ETF: value e momentum, come investire?
iShares offre la possibilità di investire a livello globale su questi due fattori. iShares Edge MSCI World Momentum Factor (ISIN IE00BP3QZ825) e iShares Edge MSCI World Value Factor (ISIN IE00BP3QZB59). Entrambi ETF a replica fisica con spese correnti di 0,3%.
Considerando che in termini relativi stiamo vedendo a livello di fattori un mercato rialzista di lungo periodo (momentum) ora sopraffatto da un bull market di breve periodo (value), credo possa essere interessante accendere il faro sulla differenza di queste due strategie.
iShares MSCI World Momentum rappresentato nel grafico sta per avvicinare la media mobile a 200 giorni attualmente in transito dalle parti di 46 euro. Come indicato nella documentazione dell’ETF “L'indice MSCI World Momentum replica i titoli azionari di 23 Paesi sviluppati di tutto il mondo con un elevato momentum del prezzo. L'indice è composto da titoli che hanno registrato incrementi dei prezzi negli ultimi 6 e 12 mesi”.
Circa 350 titoli in portafoglio, ma questo ETF mostra una certa concentrazione nella top ten. Oltre il 35% dello strumento è infatti concentrato sui primi 10 titoli che ne determinano il successo e l'insuccesso. Il settore dell’information technology pesa per oltre il 35% e gli Stati Uniti impattano per oltre il 77% del portafoglio.
Questa doppia dipendenza può spiegare in buona parte la sottoperformance del momentum rispetto al value. L'altro ETF di iShares infatti di esposizione all’area americana ne ha solo il 40% con un tech che non supera il 23%. Nell’ETF value troviamo nomi come Intel o AT&T, nel momentum troviamo Tesla, Apple e Microsoft tutte con peso superiore al 5% del portafoglio.
Altra differenza non irrilevante che ritroviamo leggendo la scheda è quella legata alla presenza del Giappone. Oltre un quarto dell’ETF è investito nel Paese nipponico, indice tradizionalmente value rappresentato da società come Toyota e Hitachi, mentre nell’ETF Momentum il Giappone non va oltre il 7%. Una sintesi di questo ragionamento può essere legata all’andamento dei tassi di interesse.
Considerando che i tassi decennali americani sono passati dallo 0,5% di agosto a quasi l'1,4% di oggi è evidente come il value paga in fasi di mercato come quella attuale. Qualora la tendenza sui rendimenti americani dovesse proseguire, il momentum continuerà a soffrire in termini relativi. In caso contrario il tempo di rientrare è quasi arrivato. Elementi da tenere presenti quando si costruisce un portafoglio.