Il dibattito attorno a fondi o ETF ESG è sempre più acceso. Naturalmente tante case di investimento si sono buttate a capofitto su un business che promette di coniugare il buono dei mercati azionari con il quello della sostenibilità ambientale. A tal riguardo gli studi sono molto contrastanti: chi indica in più efficace un paniere di azioni ESG in termini di rischio rendimento, chi sostiene il contrario.
A questo punto la cosa migliore da fare è vedere cosa è successo nell’ultimo anno per macro asset class azionarie di riferimento. Il 2020 è stato ricchissimo di volatilità e spunti con stili value e growth che si sono alternati nella leadership in termini di forza relativa. Vediamo quindi chi tra ETF ESG e tradizionali ha vinto la sfida. Ho cercato nel limite del possibile di selezionare gestori simili per categoria in modo da avere un dato più confrontabile.
ETF: meglio gli investimenti tradizionali o gli ESG?
Partiamo dall’azionario globale rappresentato dall’ETF Xtrackers MSCI World anche in versione ESG. Al 4 dicembre, data della mia rilevazione dal sito JustETF.com lo strumento ESG (che costa 1 punto base in meno di quello tradizionale) ha performato in 12 mesi meglio con +8,1% contro il +7,6% del tradizionale indice MSCI World.
Il confronto fa risultare vincente l’ETF ESG anche in versione europea. Sempre con Xtrackers infatti l’ETF MSCI Europe ESG che costa 8 punti base in più del tradizionale ha portato a casa in 12 mesi l’1,7% contro il -0,7% del tradizionale. Conferma ulteriore della supremazia ESG in questo 2020 arriva dal mondo emergente. Xtrackers Emerging Market ESG più caro di 7 punti rispetto al tradizionale ha portato a casa nell’ultimo anno una performance positiva del 14,7% contro il 11,7% del fondo standard.
Unico mercato dove l’equilibrio è assoluto è il più importante al mondo. Se infatti prendiamo in esame i due ETF Xtrackers che replicano l’indice MSCI USD, rispettivamente ESG e non, ci accorgiamo come l’equilibrio è assoluto, ovvero +12,1% per entrambe. Stesso risultato di parità lo otteniamo nel mondo obbligazionario corporate. Anche qui non c’è stata differenza tra l’acquistare un ETF Eur Corporate Bond ESG e tradizionale con un +2,4% accumulato negli ultimi 12 mesi.
In conclusione possiamo quindi dire che il 2020, oltre a confermare l’enorme interesse degli investitori istituzionali e privati per i prodotti socialmente responsabili, ha di fatto anche certificato come questi investimenti non hanno fatto peggio del mercato tradizionale. Anzi in alcuni casi hanno fatto decisamente meglio. Un anno non può rappresentare un campione statistico significativo ma può essere utile per cominciare a raccogliere alcune evidenze sul campo.