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Nuovo record di chiusure tra gli ETP americani. Covid, volatilità ed eccesso di offerta alla base di questo fenomeno
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Tra gli ETF la battaglia dei prezzi, tra gli ETC l'abuso leva finanziaria. Redditività e masse raggiungono livelli critici
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ETF, ETC e ETN: diversi per strutture e garanzie offerte a investitori, son prodotti cresciuti in modo esponenziale negli anni
Negli Stati Uniti tocca il livello record di 212 il dato sulle chiusure definitive nel 2020 di strumenti ETF quotati sul mercato. Considerando che mancano ancora tre mesi alla fine dell’anno, c’è da scommettere che questo numero verrà aggiornato staccando di gran lunga il precedente record di 156 ETP chiusi nel corso del 2018. Altro elemento interessante quello dei nuovi lanci di prodotto (196), inferiore alle chiusure.
Non tutte le ciambelle vengono con il buco e nella più classica delle tradizioni prese dai fondi di investimento, il marketing finanziario deve oscurare gli insuccessi con nuovi prodotti a getto continuo in grado di sostituire i fallimenti nell’immaginario dell’investitore.
ETP: cosa sono e quali sono
Ma cosa sono gli ETP? Acronimo acronimo inglese di Exchange Traded Products, con questo termine si indica una gamma di strumenti finanziari negoziati che replicano dei sottostanti (indici azionari, valute, commodity e bond). I tre tipi di ETP più importanti sono: ETF, ETN e ETC. Su tutte queste tipologie di prodotti è possibile investire con o senza leva finanziaria, a seconda dello strumento e dell'emittente selezionato.
Acronimo di Exchange Traded Funds, il prezzo degli ETF si basa su quello di un'asset finanziaria o un insieme di asset finanziarie, come, ad esempio, un indice di Borsa. Sono strumenti con capitale segregato.
Gli ETN, acronimo di Exchange Traded Notes, sono invece strumenti finanziari che indicano una forma di titoli di debito agganciato a un indice come sottostante.
La terza tipologia di ETP che in questi anni hanno riscosso maggior successo tra gli investitori sono gli ETC. Acronimo di Exchange Traded Commodities, sono ETC sono simili agli ETN e si differenziano per il loro sottostante: un insieme specifico di materie prime.
ETP: valore del mercato e motivi contrazione
Statista indica come dal 2000 al 2019 il valore degli ETP è passato da 79 miliardi di Dollari a 6.304 miliardi di Dollari. Un’esplosione di prodotto incredibile che, come per tutte le crescite dirompenti, porta dietro di sé anche qualche difetto. Ma perché si sta verificando questo fenomeno di contrazione del numero di ETP sul mercato?
Certamente il mondo degli ETF sta esplodendo dal punto di vista dell’offerta, con una battaglia sui prezzi a livelli mai visti. Proprio questi due aspetti contradittori, elevata offerta e bassi margini di reddito, sono causa di fallimenti di alcuni progetti.
A questo si somma la corsa ai tematici con ogni casa che cerca di differenziarsi dall’altra per la proposizione di temi particolarmente cool. Anche in questo caso la competizione sui prezzi e la difficoltà a raggiungere masse critiche impongono la chiusura di diversi comparti nati da pochi anni.
Se però andiamo nel Mondo ben più variegato ed esotico di ETN ed ETC capiamo forse la reale causa di questo ridimensionamento avvenuto nel 2020. Negli anni l’emissione di strumenti sempre più spinti in termini di leva finanziaria (x 3, x 5, x 10, ecc…) ha creato i presupposti per vedere quotati sul mercato sempre più strumenti inefficienti e incapaci di replicare il sottostante.
L’effetto compounding accentuato dall'altissima volatilità sui mercati in questo 2020 ha fatto il suo sporco lavoro diminuendo sempre più la quota di partecipazione dell’investitore alle dinamiche del sottostante. E se i ribassi mettono già sotto pressione le masse di un qualsiasi fondo, i rialzi “non partecipati” come nel caso di alcuni ETN a leva scoraggiano ancora di più gli investitori che mollano definitivamente la presa. Il risultato è proprio quello che stiamo vedendo nel mondo degli ETP, una selezione naturale.